In arrivo L’assegno unico. Potresti perderci parecchio se non rispetti un requisito

In arrivo L’assegno unico. Potresti perderci parecchio se non rispetti un requisito

Come oramai la stragrande maggioranza dei lavoratori sa bene, dal prossimo marzo verrà introdotto l’assegno unico, che andrà ad unificare tutti gli assegni e le detrazioni fiscali in un solo strumento. I vantaggi con questo assegno aumenteranno o diminuiranno sensibilmente in base alla dimensione del nucleo familiare ed ai redditi presenti in famiglia. Ma c’è un dettaglio determinante da non trascurare, altrimenti questo strumento fiscale potrebbe rivelarsi un autentica perdita. Cerchiamo di capirne il funzionamento.

In arrivo L'assegno unico. Potresti perderci parecchio se non rispetti un requisito

 

In arrivo L’assegno unico. Potresti perderci parecchio se non rispetti un requisito

Come avevamo appena detto, l’assegno unico strizzerà l’occhio ai nuclei familiari grandi, e soprattutto alle famiglie monoreddito che si sostentano con un solo stipendio. Ma non solo di questo si tiene conto. Come si evince dalle elaborazioni della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro riportate su Il Sole 24 Ore, a determinare le dimensioni dell’assegno unico faranno la loro parte anche tutte quelle voci che vanno a costituire l’ISEE. Quindi verrà tenuto conto degli eventuali possedimenti immobiliari, liquidità su conti correnti, giacenza media, buoni, libretti, mezzi di proprietà eccetera.

Quindi il fattore determinante di questo strumento sarà l’ISEE, dal quale verranno attinte le informazioni che costituiranno poi l’assegno unico che ci vedremo depositare in conto corrente.

Chiaramente, anche chi non presenterà l’ISEE potrà fare domanda per l’assegno unico, ma in quel caso verrà versata la quota base dello strumento, che si attesta a cinquanta euro, e per ogni figlio dal terzo in poi verrà maggiorato di quindici euro. Quindi, facendo un esempio, se due famiglie hanno lo stesso reddito – di cinquantamila euro annue ad esempio – ma una presenta l’ISEE e l’altra no, ci saranno grandi differenze sulla percezione dell’assegno.

Nel caso di genitori che convivono ma non sono di fatto sposati, l’assegno potrà essere percepito da chi, fra i due ha il reddito più basso, così da contribuire a creare una condizione più equa.

Ricordiamo inoltre che, con l’avvento dell’assegno unico, tutti gli altri assegni e detrazioni fiscali verranno aboliti, in quanto confluiranno per l’appunto in questa unica soluzione. Il cambio partirà immediatamente per le famiglie aventi ISEE superiore a venticinquemila euro, mentre dal 2023 saranno interessati anche nuclei familiari che hanno redditi inferiori. Per chi ha reddito inferiore a venticinquemila euro all’inizio della nuova regolamentazione sarà prevista una clausola d’invarianza che impedirà differenze di importo dopo l’introduzione dell’assegno unico, ma della durata di soli tre anni, dopodichè ci si dovrà adeguare alle nuove disposizioni.

 

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