Buoni fruttiferi: che rendimenti! Il momento giusto per investire

Buoni fruttiferi: che rendimenti! Il momento giusto per investire

Buoni fruttiferi: che rendimenti! Il momento giusto per investire

Segno probabile di un ritorno al passato, anche il tasso di interesse dei buoni fruttiferi postali in un mese è salito fino quasi a quadruplicarsi. I buoni fruttiferi postali sono il metodo di risparmio più utilizzato dagli italiani perché garantiti dallo Stato ed emessi da cassa depositi e prestiti. Scopriamo le ultime novità all’interno dell’articolo.

Buoni fruttiferi: che rendimenti! Il momento giusto per investire

Buoni fruttiferi: che rendimenti! Il momento giusto per investire

Già in passato durante i periodi di crisi più dura, gli italiani si sono trovati a convivere con l’inflazione alle stelle ma nel contempo, difendere i propri risparmi, e probabilmente stiamo per ritrovarci nello stesso scenario. Sembra proprio che col carovita intorno all’8% il tempo dei risparmiatori che traggono vantaggio dai piccoli tassi d’interesse stia per concludersi. Infatti già il tesoro, con i nuovi BTP aventi tassi di interesse al 1,60% hanno aperto l’era del risparmio conveniente. Lo stesso trend seguono i titoli di Stato con scadenza tra i 6 e i 20 anni ad un tasso di interesse che oscilla da 2,5 a 3,5 per cento.

Scenario simile per non rimanere indietro, anche Cassa Depositi e Prestiti ho dovuto adeguarsi, e per la seconda volta i tassi di interesse sono stati modificati il 6 luglio quando si sono quadruplicati per la gioia dei piccoli risparmiatori, che da sempre si affidano al buono fruttifero postale. Stiamo parlando soprattutto del prodotto postale garantito per 20 anni. Facciamo un esempio concreto, prima del 6 luglio un buono fruttifero ordinario aveva un tasso di interesse dello 0,50%; dopo il 6 luglio è stato portato al 2%.

Il cambio di rendimento di Poste

Il cambio di rendimento coinvolge tutte le nuove emissioni di buoni fruttiferi postali, sotto ogni loro forma. Il buono fruttifero denominato 4×4 a 16 anni, ad oggi ha un rendimento crescente che va dall’1 al 3%, contro quello appena superato dello 0,30% al 1,25%. Per quanto riguarda il buono fruttifero postale 4×3 renderà ad oggi dallo 0,75% al 2% si è riscattato a fine scadenza. Il buono fruttifero ha 6 anni invece, detto anche 3×2 renderà per i primi tre anni 0,75% fino ad arrivare al 1,75% al sesto anno. Purtroppo bisogna dire che è stato sfortunato colui che ha sottoscritto il buono un mese fa, poiché prima del cambio di rendimento si è dovuto accontentare di un tasso variabile dallo 0,2% al 0,5% .

Evidentemente per Matteo del Fante, è stato difficile – se non impossibile – vendere prodotti postali dallo zero virgola come rendimento, in un periodo dove l’inflazione tiene banco quotidianamente. Questo scenario bisogna tener presente che altri canali sicuramente potevano risultare più convenienti per indurre gli italiani a sottoscrivere prodotti di risparmio a tassi più allettanti, saranno state tutte queste considerazioni ad aver invertito la rotta a favore dei risparmiatori di tutta Italia.

Resta da capire se i buoni fruttiferi sottoscritti lo scorso 9 giugno saranno adeguati ai nuovi tassi di interesse, nel caso ciò non avvenisse in modo automatico, si potrà sempre disinvestire il capitale che si è vincolato senza incorrere in penali, e sottoscrivere i nuovi prodotti ad un tasso di interesse decisamente più vantaggioso per i risparmiatori.