Vent’anni di Wikipedia: il sito che ha mandato in soffitta le enciclopedie di carta

Vent’anni di Wikipedia: il sito che ha mandato in soffitta le enciclopedie di carta

Il 15 gennaio del 2001 Jimbo Wales e Larry Sanger avviarono il progetto che avrebbe trasformato per sempre il mondo della ricerca, dirottandolo dalle biblioteche di carta a quelle di silicio.

Ma soprattutto dando modo a chiunque (chiunque dotato di una solida conoscenza su un qualche argomento, non certo il primo che passa) di collaborare e contribuire in maniera attiva alla diffusione del sapere.

Grazie a Wikipedia, infatti, ogni utente di Internet può modificare una voce di Wikipedia e lo può fare senza neppure dovere registrarsi al sito. E le modifiche sono visibili da subito, a parte quelle su temi “caldi” come salute e politiche, che sono sottoposte a verifica.

Vent'anni di Wikipedia: il sito che ha mandato in soffitta le enciclopedie di carta

Vent’anni di Wikipedia: il sito che ha mandato in soffitta le enciclopedie di carta

Strano ma vero, non è sempre andata così. Wikipedia nasce come una filiazione di Nupedia, un’enciclopedia online ideata da Wales e Sanger, le cui pagine avrebbero dovuto essere redatte da volontari esperti e sottoposte a un processo di peer review come quello che si usa comunemente per gli articoli scientifici.

Il problema è che il progetto abortì sul nascere: la revisione degli articoli era troppo lunga e complessa e dopo un anno di lavoro di voci pubblicabili ce n’erano solo 24, una miseria.

Fu così che Sanger prese la decisione di aprire la possibilità di pubblicare a tutti quanti. In poche settimane i numeri di Wikipedia esplosero: a luglio del 2001 l’enciclopedia online contava già oltre 6 mila voci, che diventarono 13 mila nell’autunno di quello stesso anno.

54 milioni di pagine

Beh, il resto è storia, come si dice. Basti pensare che a gennaio 2021 le pagine di Wikipedia erano più di 54 milioni, e in 316 lingue.

A far la parte del leone, ovviamente, è la versione inglese, che conta da sola 6 milioni e 200 mila voci. L’italiano (un milione e 665 mila voci) sta all’ottavo posto. Per avere un termine di paragone, si pensi che l’ultima edizione a stampa (del 2010) della blasonatissima Enciclopedia Brtiannica, 32 volumi, contava “solo” 120 mila voci.

Per quanto riguarda gli articoli più letti nel 2020, quelli sulla pandemia, sulle ultime elezioni americane e quella sulla tragica scomparsa di Kobe Bryant.

Nel 2020, poi, e per la prima volta, la pagina in inglese dedicata alle dimensioni del pene maschile è uscita dalla hit parade delle 100 pagine più lette.

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