Prime prove di ibernazione per i lunghi viaggi nello spazio

Prime prove di ibernazione per i lunghi viaggi nello spazio

Prime prove di ibernazione per i lunghi viaggi nello spazio

L’Agenzia spaziale europea (ESA) il 18 novembre 2019 ha dichiarato  che i suoi scienziati stanno studiando il processo di ibernazione degli astronauti per permettergli di attraversare le grandi distanze spaziali.

Prime prove di ibernazione per i lunghi viaggi nello spazio

Prime prove di ibernazione per i lunghi viaggi nello spazio

Lo scopo principale per il quale questi scienziati si sono incontrati presso la Concurrent Design Facility dell’ESA è per valutare i vantaggi del letargo umano per poter compiere un viaggio su un pianeta come Marte. 

Marte sempre più vicino?

Il motivo principale di questo studio è quello di riuscire a raggiungere Marte.

L’idea è quella di stipare gli astronauti in lattina di latta e farli andare in letargo, come fanno gli orsi. Se hai visto qualche film di fantascienza, il processo è smile a quello degli astronauti crio-conservati in film come e 2001: Odissea nello spazioAlien e Avatar.

Un viaggio verso il pianeta rosso (e ritorno) significherebbe per gli astronauti impiegare due anni di tempo. Un lasso che si dilata se la meta dovesse essere Giove o Saturno. In questo caso bisognerebbe considerare un tempo di viaggio di decine di anni o, nel caso di trasferimenti orbitali, di decine e centinaia di secoli.

Come si arriva al processo di ibernazione

L’idea degli scienziati è quella di sfruttare il metodo di sopravvivenza di alcuni animali come quello delle lumache disidratate, che sopravvivono per un anno o più non ingerendo nulla.

Per arrivare al processo finale di crioconservazione gli scienziati invieranno nello spazio dei contenitori contenenti del materiale biologico di animali ed esseri umani oltre che campioni di singoli organi e DNA. Questa fase è fondamentale perchè grazie a questa di avrà la possibilità di testare la reale funzionalità dell’ibernazione in condizioni di microgravità.

Prima dell’ESA già qualcuno ha iniziato ad occuparsi di conservazione e ibernazione. Le società che si stanno interessando al processo, le russe KosmoTech e KrioRus, dicono di aver già effettuato numerosi test in merito. Per la precisione sono stati effettuati 54 test nel periodo 2003-2005 su corpi interi e cervelli umani.

É però da precisare che l’operazione fatta in questi test è stata quella di crioconservazione ovvero l’operazione di mantenimento fatta ai defunti. Quello che l’ESA sta cercando di ottenere è l’ibernazione ovvero quella applicata ai soggetti vivi con la speranza di riuscire a riportarli in vita.

Ah, quasi dimenticavo, il costo della crioconservazione del cervello per 46 anni costa 66.000 euro!

 

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *