Lotta alla TV pirata: 20 gli indagati dalla GDF

Lotta alla TV pirata: 20 gli indagati dalla GDF. Migliaia gli utenti coinvolti

Lotta alla TV pirata: 20 gli indagati dalla GDF. Migliaia gli utenti coinvolti

Era di 10 euro il prezzo per poter vedere con unico “abbonamento illegale” i contenuti delle principiali piattaforme di streaming a pagamento come SKY, DAZN e Netflix. 20 in tutto, gli indagati dalla Guardia di Finanza, che hanno coinvolto migliaia di utenti con gli abbonamenti al famoso “pezzotto”. Andiamo ad approfondire tutti i dettagli

Lotta alla TV pirata: 20 gli indagati dalla GDF. Migliaia gli utenti coinvolti

Lotta alla TV pirata: 20 gli indagati dalla GDF. Migliaia gli utenti coinvolti

Contrastare la pirateria televisiva significa prima di tutto agire contro chi finanzia la criminalità organizzata e colpisce in maniera pesante le industrie creative, con rischi reali per gli stessi utenti finali.

Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Milano ha eseguito perquisizioni su tutto il territorio nazionale nell’ambito della operazione denominata “The Net” per contrastare il fenomeno della pirateria audiovisiva perpetrata tramite IPTV: Internet Protocol Television sistema di trasmissione di segnali televisivi su reti informatiche basate sui protocolli TCP/IP, sigla di transmission control protocol/Internet protocol.

Coppia di protocolli di rete host to host, ritenuti molto affidabili su reti di computer e in sistemi interconnessi di tali reti su Internet. Alle persone coinvolte è contestata la violazione del diritto d’autore

Le indagini della Procura della Repubblica di Milano hanno consentito di individuare ed inibire una serie di nuovi accessi a piattaforme digitali che permettevano la fruizione illegale di contenuti televisivi tramite il sistema IPTV, utilizzate da oltre 500 mila utenti.

Le perquisizioni hanno portato allo smantellamento di una complessa infrastruttura tecnologica a livello nazionale. Perquisite le abitazioni di venti soggetti in Toscana, Emilia-Romagna, Campania e Calabria, che avevano il compito di generare e distribuire flussi IPTV illegali.

In Campania individuato l’amministratore di una struttura denominata CyberGroup, molto nota nel settore della pirateria. Nella stessa regione operava un ulteriore soggetto con il compito di procacciare abbonamenti pirata SKY.

In Toscana, un altro indagato, attraverso l’utilizzo di oltre 50 dispositivi mobili, distribuiva illegalmente contenuti audiovisivi del palinsesto SKY, permettendone così la visione agli utenti, senza il pagamento del canone dovuto. 

 

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