Libretti di risparmio: farlo in banca o in posta? Pro e contro

Libretti di risparmio: farlo in banca o in posta? Pro e contro

Libretti di risparmio: farlo in banca o in posta? Pro e contro

L’inflazione che rialza la testa a livelli che non si erano più visti dagli anni Ottanta sta mettendo gli italiani davanti a scelte difficili. In particolare ci si chiede se convenga tenere i risparmi sul conto corrente. Perché è chiaro che se li lasci lì alla fine dell’anno ci perdi di sicuro. D’altra parte l’alternativa è investirli, ma si sa, un investimento è sempre una potenziale fonte di rischio.

Ma ci sono strumenti di risparmio che possono fare al caso di chi è nuovo rispetto al mondo degli investimenti. Conti di deposito, Buoni Fruttiferi Postali e Libretti di risparmio possono essere la soluzione. Vediamo un attimo i Libretti.

Libretti di risparmio: farlo in banca o  in posta? Pro e contro

Libretti di risparmio: farlo in banca o in posta? Pro e contro

Libretto di risparmio

Un Libretto di risparmio prevede la sottoscrizione di un contratto tra una banca (o le Poste Italiane) e il risparmiatore. Il modo di funzionamento è abbastanza semplice. L’investitore versa una somma sul Libretto e la banca o la Posta si impegnano a restituirla in qualunque momento maggiorata degli interessi che sono maturati negli anni.

Tra le caratteristiche dei Libretti, c’è la possibilità per il titolare di depositarvi ad esempio la pensione oppure lo stipendio. Un ovvio servizio accessorio è anche la carta Bancomat.

Molti piccoli investitori si stanno orientando verso questa soluzione rispetto a un conto corrente tradizionale proprio per via dei costi più bassi e dei rendimenti abbastanza sicuri.

Conoscere i rendimenti per compiere la scelta migliore

Prima di scegliere un libretto bisogna considerare i rendimenti proposti. I guadagni non sono alti, com’è ovvio, dato che si tratta di forme di investimento con rischi pressoché nulli. I tassi offerti si muovono intorno alla soglia quasi impalpabile dello 0,00010% lordo, una percentuale parecchio più bassa rispetto ai buoni fruttiferi postali. Con l’inflazione Poste Italiane ha aumentato i rendimenti fino al 3%.

Rendimenti molto bassi, dunque, e poi c’è anche da tenere conto dell’imposta di bollo che è pari al 34,20 euro per cifre che siano superiori ai cinquemila euro. C’è poi la ritenuta fiscale del 27 per cento (mentre i bfp pagano solo il 12,5%.

Bancari o postali?

Chi non ha bisogno di aprire un conto corrente può optare per il Libretto di risparmio. La scelta è tra una banca e le Poste. L’offerta delle Poste è ampia e varia. Comprende prodotti con rendimenti variabili tra 0,01% (Libretto Nominativo Ordinario, Libretto al portatore, Libretto Postale per i bambini e giudiziario) e l’1% (Libretto Nominativo Smart). Aprire un prodotto bancario equivalente al libretto di Poste Italiane “Standard” o “Smart” non è possibile, almeno sulla base delle nostre ricerche; in quanto, quelli disponibili da parte degli istituti di credito, al momento in cui stiamo scrivendo sono sottoposti a diverse condizioni: vincolati a costi annui superiori o a limiti di versamento o di prelievo, che però possono essere vantaggiose per quel che riguarda gli interessi annui maturati.

Se parliamo di libretti di risparmio, le nostre scelte dovrebbero rispecchiare le nostre esigenze, intese in un ambito di risparmio a lungo periodo (in quel caso, molte soluzioni bancarie sono vantaggiose) o se necessitiamo di soluzioni per accrediti e gestione spese (in questi scenari Poste eccelle) adesso ne sapete un po’ di più, e magari potrete scegliere con maggiore cognizione di causa.