Calcolo TFR, importo e quanto viene tassato. Proviamo a fare un po’ di chiarezza
Il problema pensionistico è uno dei nodi centrali di tutte le legislazioni e Governi oltre che un grosso dubbio per i lavoratori. L’età pensionabile si sposta sempre più in la e quello che tutti, giustamente, vogliono fare è ottimizzare risparmi e introiti per assicurarsi una serena pensione e proficua uscita dal mondo del lavoro.
Calcolo TFR, importo e quanto viene tassato. Proviamo a fare un po’ di chiarezza
Se la pensione si percepisce al termine della propria vita lavorativa c‘è un altro importo che si percepisce con la cessazione di un rapporto lavorativo che, se indeterminato corrisponde solitamente con la fine del lavoro e, se determinato, con la scadenza del contratto (non rinnovato). Stiamo parlando del TFR ovvero Trattamento Fine Rapporto un tempo chiamato TRFL (Trattamento Fine Rapporto Lavoro).
Questa somma matura mensilmente ma viene erogata, salvo alcuni casi, al termine del rapporto di lavoro. Sono in molti a chiedersi se conviene tenerlo in azienda o investirlo in fondi pensione. Cerchiamo di fare chiarezza e capire soprattutto la sua tassazione.
Importo del TFR: come si calcola
Come detto l’importo del TFR matura mensilmente ed è composto da due elementi: la quota capitale e la rivalutazione.
Per il calcolo è necessario prendere la retribuzione corrisposta al dipendente, non in forma occasionale, e dividerla per 13,5. Da qui il calcolo stimato per il mese di aprile:
- Retribuzione lorda euro 1.850,00;
- Straordinario euro 150,00;
Se il lavoro straordinario viene svolto regolarmente l’importo deve essere incluso del calcolo perciò si avrà:
1.850,00 + 150,00 = 2.000 / 13,5 = 148,15 euro
Ma non è finita. A questo importo deve essere sottratto il contributo INPS dello 0,5% dell’imponibile previdenziale. Ipotizziamo quindi un importo imponibile di 1700 euro avremo 1.750 * 0,50 / 100 = 8,75 euro.
Ricapitolando il TFR accantonato nel mese di Aprile ammonterà a 148,15 – 8,75 (contributo INPS) = 139,40. Questo importo insieme alle somme maturate negli altri mesi costituirà la quota capitale TFR dell’anno.
Come si rivaluta il TRF
Come stiamo vedendo in questi ultimi giorni, il costo della vita, in virtù dell’inflazione, aumenta. Per questo il Governo ha pensato ad imporre una rivalutazione degli importi TFR che siano in quota fissa del 1,5% e in quota variabile pari al 75% dell’aumento dell’indice dei prezzi al consumo.
Ipotizziamo che il TFR maturato al 31 dicembre 2021 sia pari ad euro 9.500,00 e che l’indice di rivalutazione sia dell’1,5% (quota fissa) + 0,2% (quota variabile) = 1,7%.
Di conseguenza, la rivalutazione 2021 sarà di euro 9.500,00 * 1,7 / 100 = 161,50.
Le tasse sul TFR
Al momento del pagamento del TFR, sia esso per cessazione fine rapporto o per anticipo richiesto per le motivazioni previste dalla legge, su questi viene applicata un’imposta sostitutiva del 17% da versare in due rate con modello F24. Una quota a titolo di acconto entro il 16 dicembre di ogni anno pari al 90% della rivalutazione dell’anno precedente. Una seconda quota come saldo dev’essere invece versata entro il 16 febbraio dell’anno successivo quello in cui matura la rivalutazione.
Non vengono addebitate tasse INPS ma solo IRPEF senza che questi faccia cumulo con i redditi da lavoro dipendente, autonomo o altri redditi maturati.
