Quanto vale oggi un buono fruttifero da 5 milioni di lire sottoscritto nel '96? Pazzesco

Quanto vale oggi un buono fruttifero da 5 milioni di lire sottoscritto nel ’96? Pazzesco

Quanto vale oggi un buono fruttifero da 5 milioni di lire sottoscritto nel ’96? Pazzesco

Da tempo immemore gli italiani – amanti del buon vivere e del buon cibo – sono conosciuti anche per essere degli ottimi risparmiatori. Molti pensano che durante i momenti più bui si debba avere una sicurezza economica al sicuro, e per far ciò si scelgono i migliori metodi di investimento che in genere sono tre, o meglio i più amati: parliamo di investimenti in BOT , BTP e buoni fruttiferi postali.

Quanto vale oggi un buono fruttifero da 5 milioni di lire sottoscritto nel '96? Pazzesco

 

Quanto vale oggi un buono fruttifero da 5 milioni di lire sottoscritto nel ’96? Pazzesco

In tutti i casi la garanzia per queste tre forme di risparmio è quella di Cassa Depositi e Prestiti che per l’85% è una società dello Stato italiano, quindi può garantire maggiore affidabilità e serietà ai risparmiatori.

Un ulteriore certezza per i risparmiatori è il fatto che allo scadere del buono fruttifero il denaro verrà rimborsato al 100% con aggiunta degli interessi. Può accadere poi di essere intestatario di buoni fruttiferi postali a sua insaputa; infatti in passato, soprattutto da parte dei nonni o di zii di vecchia data era usuale regalare ai giovani della famiglia un buono fruttifero postale in occasione di qualche festeggiamento. È il caso di una donna che da poco è venuta a conoscenza di avere intestato da una sua zia un buono fruttifero postale come regalo per il giorno della sua laurea, ossia il 27 Luglio 1996.

L’accaduto portato alla luce da questa signora, pone al centro il problema della riscossione dei buoni anche dopo tantissimi anni dalla loro scadenza. Attualmente i buoni fruttiferi hanno una scadenza massima di 20 anni, al termine dei quali si riceverà la somma maggiorata grazie agli interessi calcolati anno per anno.

Il rimborso però può avvenire in qualsiasi momento, anche in anticipo rispetto all’anno di scadenza e si potrà essere rimborsati della somma investita e degli interessi fruttati fino alla data del rimborso. Gli interessi per un buono fruttifero postale ordinario maturano dopo un anno dalla sottoscrizione e ad ogni trimestre per la maggiorazione del 2,50% che non è tantissimo ma in 20 anni comunque lasciano come interesse una cospicua sommetta.

Ricordiamo che i buoni fruttiferi ordinari fortunatamente non sono soggetti alle oscillazioni finanziarie, e che allo scadere si vedrà restituita l’intera somma più la maggiorazione. Tornando all’episodio della signora che si è ritrovata intestataria di un buono fruttifero postale ormai del lontano 1996, Poste italiane ha già fatto sapere che il buono fruttifero è ancora valido perché:

«i buoni ordinari fino al 27 dicembre 2000 hanno una scadenza di 30 anni».

Dunque, per conoscere nello specifico l’importo raggiunto dal buono poste ordinario, grazie a Cassa Depositi e Prestiti che mette a disposizione sul suo sito un calcolatore molto semplice da utilizzare, attraverso il quale inserendo alcuni dati relativi al buono, si potrà sapere alla data di scadenza quanti interessi ha maturato e dunque il suo valore finale.

Quanto ha guadagnato la signora sulla base di un ipotetico investimento di 5 milioni di lire?

Quindi, mentre la lettrice si chiedeva se il buono fosse andato ormai in prescrizione e quindi è difficile da recuperare, in realtà è ancora in corsa per la sua scadenza, e per essere rimborsata potrà scegliere due strade: quella di richiedere un rimborso anticipato, o invece attendere la scadenza del buono e quindi maturare tutto il capitale calcolato per il prodotto postale di risparmio scelto nel 1996 dalla sua defunta zia. La scadenza di un buono fruttifero ordinario del valore di 5.000.000 di lire investiti nel 1996, in un ipotetico ritiro nella giornata odierna, al momento in cui stiamo scrivendo costituirebbe un montante liquidato di 18.833,82 euro.

Non è raro che ci siano questi casi poiché in passato, e ancora oggi è possibile sottoscrivere un buono fruttifero postale anche all’insaputa della persona alla quale è destinato, proprio perché spesso vengono utilizzati come mezzo per lasciare un gradito regalo ad una persona cara.