Analisi del WWF: influenza aviaria e peste suina indice della crisi ecologica

Analisi del WWF: influenza aviaria e peste suina indice della crisi ecologica

Analisi del WWF: influenza aviaria e peste suina indice della crisi ecologica

Di seguito, tutti i risultati delle ricerche effettuate dal WWF in merito alle ultime malattie che ci giungono dagli animali – ed in maniera più specifica – l’influenza aviaria e la peste suina. Queste ultime sembrano essere il frutto della crisi ecologica che incombe su tutto il globo. Andiamo a scoprirne di più nell’articolo

Analisi del WWF: influenza aviaria e peste suina indice della crisi ecologica

Analisi del WWF: influenza aviaria e peste suina indice della crisi ecologica

Allevamenti sostenibili e rispetto della natura, questa la via maestra che sembra essere stata smarrita nel corso degli ultimi anni, e che – secondo i dati –  è un contatto che va assolutamente recuperato; pena, l’insorgere di numerose problematiche che nascono negli allevamenti, ma possono ripercuotersi anche sull’uomo.

l’autorevole report del WWF parla chiaro: “Immaginare di produrre proteine animali in maniera sempre più intensa e a costi sempre più bassi è il modo migliore per condannarci ad un futuro di malattie, di crisi insormontabili e di libertà negate. Sia da monito il fatto che per arginare i focolai di peste suina 36 comuni in Liguria e 78 in Piemonte stanno chiedendo ai loro cittadini di sospendere attività all’aperto come il trekking“

Ad aggravare la situazione attuale in merito ai cosiddetti allevamenti intensivi è anche lo smaltimento di carcasse infette, e l’insorgere di virus nuovi derivanti da ciò. Addirittura queste carcasse potrebbero essere una fonte proteica per il foraggio degli animali da allevamento, come la stessa istituzione descrive: “il commercio e trasporto illegali di animali e carni, e lo scorretto smaltimento dei rifiuti prodotti dagli allevamenti e delle carcasse di animali infetti, che possono essere inclusi nei mangimi per avicoli e suini. A questo si aggiunge il diffuso bracconaggio di cinghiali che, macellati sul posto in maniera illegale, possono contribuire a diffondere il virus della peste suina“.

Quando la richiesta del mercato aumenta, la produzione cerca di adeguarsi al meglio, cercando innanzitutto di guardare al profitto, a discapito della qualità, e dell’investimento sul controllo della filiera produttiva volte a garantire un corretto ecosistema del consumo. Ed è questa l’ideologia che andrebbe fortemente contrastata per garantire la salubrità di tutta la piramide alimentare, e la conseguente esclusione dalla filiera di eventuali situazioni che possano favorire l’insorgere di nuove mutazioni virali.

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