Vivere oltre 100 anni, ma quali sono le diete degli ultracentenari? Lo studio
Una porzione giornaliera di aringhe in salamoia e uova crude potrebbe non sembrare il massimo, ma queste sono solo alcune delle incredibili abitudini alimentari delle persone più anziane del mondo certificate dai media. Scopriamo le abitudini alimentari dei più famosi ultracentenari certificati nelle righe a seguire!
Vivere oltre 100 anni, ma quali sono le diete degli ultracentenari? Lo studio
Vivere fino a 100 anni è incredibilmente più comune di quanto si pensi: si ritiene che più di 13.000 centenari vivano solo nel Regno Unito. Esistono inoltre alcune regioni del Giappone, dell’Italia, della Grecia e dell’America che vantano un numero stranamente alto di centenari, e le persone che vivono in queste località – note come zone blu – hanno generalmente un’aspettativa di vita più alta rispetto a tutto il resto del pianeta. Quello che accomuna gli ultracentenari che vivono in queste zone è un’alimentazione basata su prodotti freschi, il mantenersi attivi per tutta la vita e mantenere un forte senso di comunità, il che potrebbe spiegare perché vivono più a lungo.
Oggi, prendendo spunto da questo autorevole studio condotto dall’Office for National Statistics, ci concentreremo sulle abitudini alimentari di chi detiene il record tra gli ultracentenari, termine applicato esclusivamente alle persone che vanno dai 110 anni in su, perché è fortemente credibile che le loro diete abbiano potuto favorire il prolungamento delle loro vite per così tanto tempo.
Dieta degli ultracentenari, cosa mangiano a colazione?
La maggior parte di noi mangia cereali o pane tostato al mattino, ma alcune tra le persone più anziane del mondo hanno una visione diversa del primo pasto. Ad esempio, la 117enne Filomena Taipe Mendoza del Perù ha attribuito la sua incredibile longevità al fatto che non consumasse mai alimenti trasformati o bevande analcoliche. La sua colazione tipica consisteva in formaggio caprino a km 0 innaffiato da un bicchiere di latte sempre munto giornalmente.
Molti studi certificano di fatto che fare una colazione ricca di grassi può aiutarci a sentirci sazi e più a lungo, poiché l’alto contenuto energetico apportato dai grassi può sostenere il nostro organismo per quasi tutto il giorno.
L’americana Susannah M Jones, vissuta fino alla veneranda età di 116 anni ha sempre fatto una semplice colazione a base di uova strapazzate, porridge e bacon. Emma Morano, l’ultima nata dell’800 ha avuto un’interpretazione leggermente diversa del primo pasto della giornata: consumava uova crude a colazione sin dall’adolescenza e fino alla sua scomparsa, nel 2017 all’età di 117 anni.
Questa stravagante routine non è supportata dalla scienza, le uova cotte e le uova crude sono nutrizionalmente molto simili, e apparentemente non vi è alcun beneficio per la salute nel mangiarle crude. Da quello che possiamo apprendere nella nostra ricerca, è che quasi tutte le colazioni di queste ultracentenarie sono semplici, derivate da pasti non industriali e abbondanti in grassi.
Il pranzo degli ultracentenari, cosa li accomuna?
Un solo fattore accomuna quasi tutte le diete degli ultracentenari: le verdure. che tu le adori o le odi, le verdure costituiscono la maggior parte di molte diete legate ai supercentenari, e costituiscono di fatto una pietra portante di tutte le diete salutari per il cuore.
Le diete variano da paese a paese, ma i pasti degli ultracentenari sono in genere più contenuti se paragonati un pranzo medio europeo. Nabi Tajima, nato nel 1900, ha vissuto fino alla veneranda età di 117 anni cibandosi di sushi a pranzo, oppure zuppa di noodle e altri alimenti sempre vegetali. Godere del cibo che si mangia è forse altrettanto importante quanto il suo valore nutritivo. Molte delle persone più anziane del mondo sembra si attengano a pranzi sani e nutrienti derivanti dal esclusivamente dal mondo vegetale.
Ultracentenari a cena, cosa mangiano?
Simile al pranzo, gli ultracentenari mangiano una varietà di cibi diversi anche per la cena. Yisrael Kristal, per un periodo l’uomo più anziano del mondo, mangiava aringhe in salamoia ogni giorno ed ebbe vita lunga, fino a 113 anni. A differenza di molte delle altre persone che abbiamo citato, Kristal non era molto preoccupato per il cibo che mangiava. Secondo sua figlia, mangiava per vivere, non viveva per mangiare.
Mentre l’uomo più anziano certificato dagli enti locali e dai media, il giapponese Jiroemon Kimura, si atteneva ad una tipica dieta giapponese a base di pesce, verdure, riso – e solo occasionalmente – carne. Kimura sosteneva che bisogna mangiare fino a quando il livello di sazietà non fosse giunto all’80% e non oltre. Ciò gli avrebbe dato una vita così lunga e sana, fino a poco più di 116 anni. Mangiare in questo modo è cosa assai comune in Giappone, dove il concetto è noto come hara hachi bun me.