Videogames capaci di diagnosticare la depressione? L’innovazione arriva da Londra
Immaginate un videogame capace di leggere le vostre espressioni facciali, di come interagite col gioco e analizzare tutti i vostri atteggiamenti in game. È proprio questo che si pone come obiettivo l’IA, e sarà la nuova frontiera della prevenzione nei ragazzi – ma anche dei meno ragazzi – della depressione. Andiamo ad approfondire tutto nell’articolo
Videogames capaci di diagnosticare la depressione? L’innovazione arriva da Londra
Ebbene sì, si sta realizzando a Londra il nuovo progetto di sviluppo di un’intelligenza artificiale capace di diagnosticare e monitorare malattie psicologiche quali depressione, panico o anche ansia. Di questo team fanno parte neuroscienziati che lavorano sinergicamente con programmatori informatici.
Questo progetto si pone l’ambizioso obiettivo di prendere in contropiede tutte le malattie psicologiche sopra elencate, ed aiutare così i ragazzi a tirare fuori problematiche che altrimenti non esporrebbero, oppure delle quali non se ne renderebbero neanche conto.
Purtroppo, sulla base di numerose statistiche e sondaggi, la prevenzione di malattie psicologiche – specie nella fascia adolescenziale – è un operazione estremamente complessa, in quanto i l minore tende a tenersi sempre prevalentemente tutto dentro, trovango grandi difficoltà ad esternare i disagi che prova, ma anche emozioni negative, verso se stesso o verso gli altri.
L’intelligenza artificiale sviluppata dal team, si basa sulla tecnologia del machine learning, che precisamente, riesce a migliorarsi inglobando informazioni man mano che il gioco procede, e riuscendo a fornire dati sempre più accurati sulla rilevazione della patologia. Più si procede nel percorso videoludico, più l’intelligenza artificiale ingloba informazioni e le rilevazioni saranno sempre più accurate, consentendo ai medici ed agli specialisti connessi da remoto di intervenire nella maniera più adeguata possibile.
Favorevoli i pareri di tutto il panorama medico accademico anglosassone; la dottoressa Lucy Johnstone, ex direttrice del clinical Psychology Doctorate ha mostrato profondo entusiasmo verso questa idea innovativa, sottolineando come l’approccio videoludico – tanto apprezzato dai giovani – possa essere un’ottima leva per la prevenzione di disturbi psicologici