Verbali Autovelox: bisogna pagare se l'apparecchio non è ben segnalato?

Verbali Autovelox: bisogna pagare se l’apparecchio non è ben segnalato?

Verbali Autovelox: bisogna pagare se l’apparecchio non è ben segnalato?

Si sa, sulle strade e soprattutto sulle autostrade è facile perdere di vista il limite di velocità, ma spesso questa distrazione può costarci cara. Sono sempre più le strade che vengono messe sotto l’occhio elettronico del controllo della velocità; altri percorsi invece vengono monitorati da posti di blocco allestiti dalla polizia locale con l’apposito rilevatore. Sempre più spesso accade di essere beccati in difetto, ma quali sono i casi in cui la multa si può contestare? Scopriamo tutto all’interno dell’articolo.

Verbali Autovelox: bisogna pagare se l'apparecchio non è ben segnalato?

Verbali Autovelox: bisogna pagare se l’apparecchio non è ben segnalato?

Questa è la domanda che si fanno sicuramente molti automobilisti e alla quale cerchiamo di darvi una risposta. Iniziamo col dire che il Codice della Strada italiano impone di dare notizia agli automobilisti quando è in atto un controllo della velocità apponendo l’apposita segnaletica prima del rilevamento; quindi, quando si riscontra il mancato avviso è possibile contestare la multa.

Alcuni giorni fa – stiamo parlando del 25 gennaio – in un episodio riportato dal Corriere, la Corte di Cassazione ha stabilito per l’appunto che la sanzione contestata ad un guidatore era del tutto illegittima: l’automobilista via viaggiava a 98 km orari in un tratto stradale dove la velocità consentita era al massimo di 50 km, e nonostante il superamento palese della velocità, la sanzione amministrativa è risultata illegittima poiché non è stata segnalata la presenza dello Scout Speed, l’apparecchio utilizzato dalle forze dell’ordine per rilevare la velocità delle auto in corsa.

Autovelox non segnalati: il precendente

Il giudice di pace di Reggio Emilia ha dunque annullato la sanzione con la motivazione che le postazioni di controllo sulla rete stradale devono essere opportunamente segnalate per legge. La stessa decisione è stata poi successivamente confermata in secondo grado dal tribunale:

“la segnaletica deve essere posta prima del controllo elettronico della velocità proprio per avvisare l’automobilista ed aiutarlo a regolare la propria condotta di guida”.

Il ricorso in Cassazione è stato presentato dall’ordine dei comuni della Pianura Reggiana, che è stata condannata a versare le spese di giudizio. Per i giudici, la parte del decreto che esonera le forze dell’ordine dall’obbligo di presegnalazione per quanto riguarda gli strumenti come lo Scout Speed è nettamente in contrasto con la legge del Codice della Strada, che chiede espressamente di segnalare agli automobilisti il controllo elettronico della velocità in vari modi, come ad esempio il cartello recante la dicitura “controllo della velocità o segnaletica luminosa”.

Per questa motivazione, la Cassazione ha deciso dunque di annullare la multa recapitata all’automobilista, ignaro di essere sottoposto a controllo stradale di velocità.