Ucraina: caccia alle compresse di iodio contro le radiazioni. A che serve lo iodio e cosa dicono gli esperti

Ucraina: caccia alle compresse di iodio contro le radiazioni. A che serve lo iodio e cosa dicono gli esperti

Ucraina: caccia alle compresse di iodio contro le radiazioni. A che serve lo iodio e cosa dicono gli esperti

Pare che in Ucraina (nei limiti del possibile) e nei Paesi confinanti sia in corso una caccia alle pillole di iodio.  Si sa che prendere lo iodio può proteggere in qualche misura contro gli effetti delle fughe di radiazioni.

Ucraina: caccia alle compresse di iodio contro le radiazioni. A che serve lo iodio e cosa dicono gli esperti

Ucraina: caccia alle compresse di iodio contro le radiazioni. A che serve lo iodio e cosa dicono gli esperti

Il motivo, ovvio, è che nell’invasione dell’Ucraina i russi non si sono fatti scrupolo di assediare, colpire e conquistare anche alcune centrali nucleari, che per ovvi motivi sono obiettivi strategici.

La tragica situazione sul campo e le assai poco concilianti dichiarazioni del presidente della Federazione russa hanno scatenato un’ansia piuttosto comprensibile nei cittadini.

In Belgio, per esempio, la scorsa settimana sono state vendute circa 30 mila confezioni di pillole di iodio al giorno.

Il coinvolgimento nella guerra anche delle centrali atomiche ucraine ha aumentato i timori per una nuova (e peggiore) Chernobyl.

Ricordiamo che nella notte del 26 aprile 1986 nel reattore 4 della centrale di Chernobyl si verificò l’incidente più grave che possa avvenire in una centrale nucleare, ovvero la fusione del nocciolo, e che le radiazioni ionizzanti fuoriuscite dalla massa fusa di combustibile nucleare (uranio) si dispersero per tutta l’Europa.

Iodio stabile e iodio radioattivo

Inalare aria o ingerire alimenti o acqua contaminati possono portare all’assorbimento di iodio radioattivo da parte della tiroide, la quale non distingue tra iodio stabile e iodio radioattivo.

Se lo iodio in forma stabile viene preso prima o all’inizio dell’esposizione a quello radioattivo, l’assorbimento di quest’ultimo è bloccato dalla saturazione della ghiandola tiroidea.

Come si legge sul sito ufficiale dell’Istituto Superiore di Sanità, la somministrazione orale di iodio stabile è considerata utile per diminuire il rischio di effetti negativi sulla salute per via di un rilascio accidentale di iodio radioattivo.

Insomma: prendere iodio stabile prima di un’eventuale esposizione può impedire l’accumulo nella tiroide della sua controparte radioattiva.

Il problema, però, è che anche un eccesso di iodio stabile può dare guai, il che spiega come mai la somministrazione di iodio dovrebbe avvenire sempre sotto attento controllo medico.

Per ora (e per fortuna) non ce n’è bisogno

La tiroide è l’unico organo nel corpo umano che per funzionare impiega lo iodio, ma come s’è detto non distingue tra la sostanza stabile e quella radioattiva.

Ora, accadere che in caso di incidente nucleare fra le varie particelle radioattive che possono disperdersi ci sia anche lo iodio. In quel caso una tiroide “affamata” di iodio potrebbe assorbire la sostanza radioattiva, che ovviamente è molto dannosa per la salute.

Il che però, come s’è detto, non vuol dire che si possa assumere lo iodio stabile a cuor leggero, perché ciò può dare problemi di funzionamento alla tiroide.

Insomma, meglio aspettare una indicazione – che speriamo non arrivi mai – da parte delle autorità sanitarie preposte e in quel caso seguire strettamente le istruzioni dei medici.