SPID: si avvicina la fine, ecco il nuovo servizio che lo sostituirà
Novità in arrivo per i possessori di Spid – che ormai sono veramente tanti – come aveva accennato il Governo in carica, che è fermamente intenzionato a cambiare questo sistema e a porre un freno già nel giro di un paio di mesi. Scopriamo tutto all’interno dell’articolo di oggi!
SPID: si avvicina la fine, ecco il nuovo servizio che lo sostituirà
Come tutti oramai sappiamo bene, lo Spid nasce con l’idea di semplificare i rapporti con la Pubblica Amministrazione, ed a rendere più fruibile l’accesso a servizi che altrimenti sarebbero dovuti essere espletati solo tramite accesso fisico agli opportuni sportelli. Quello che il governo vuole fare, è sostituire tutto il sistema Spid con l’Identità Digitale Nazionale.
Questo sistema dovrebbe essere gestito direttamente dallo Stato, con lo scopo di semplificare la vita digitale dei cittadini, aumentarne la sicurezza, rendere più accessibili i servizi digitali e tagliare la spesa pubblica. Infatti, a breve dovrebbero scadere le concessioni per per la gestione del Sistema Pubblico di Identità Digitale, già prorogate d’ufficio dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID) dopo la prima scadenza fissata per dicembre 2022.
La nuova identità digitale voluta dal governo Meloni dovrebbe essere una sorta di unione tra lo Spid e la CIE, e già da questo mese di marzo il governo dovrebbe lanciare il bando per quanto riguarda la nuova applicazione che gestirà il servizio. Tutto ciò però dovrebbe essere sottoposto prima di tutto ad un tavolo tecnico che per ora non si è ancora riunito, restano al momento dei forti dubbi sulla sicurezza dell’operazione, e il dipartimento per la trasformazione digitale non ha né smentito né confermato.
Al momento sembra che il problema primario sia il costo troppo elevato dell’operazione per quanto riguarda l’assistenza: in Italia sono 33 milioni le persone che utilizzano il servizio, e 12 mila pubbliche amministrazioni. Un’ulteriore problematica è rappresentata dal fatto che i privati non sono spinti in nessun modo ad adottare il sistema Spid, in questo modo non contribuiscono ad aumentare le entrate delle aziende che gestiscono il servizio.
In otto anni dalla nascita di questo sistema, nessun governo è mai riuscito a garantire ai provider possessori di sistema Spid delle entrate economiche tramite transazioni private che potessero dare la possibilità di fornire un servizio ai cittadini e alle pubbliche amministrazioni senza costi. Dato il fallimento di questa idea iniziale, sono stati proprio i gestori del servizio a chiedere al governo di stanziare un fondo ad hoc coprire i costi del servizio e degli investimenti per quanto riguarda l’innovazione degli stessi.