Sblocco crediti incagliati nei cassetti fiscali: ecco le ipotesi allo studio del Governo
Con lo stop alla cessione dei crediti ed allo sconto in fattura previsto dal Governo Meloni, l’Esecutivo tenta di analizzare le varie soluzioni possibili.
La cartolarizzazione sembra essere una soluzione remota, invece trova piena considerazione la proposta ABI-ANCE, che consente alle banche di utilizzare le somme in compensazione con l’F24 con parte delle obbligazioni tributarie dei contribuenti. L’obiettivo del Governo Meloni è quello di sboccare quei crediti incagliati da tempo, ricercando soluzioni alternative.
Sblocco crediti incagliati nei cassetti fiscali: ecco le ipotesi allo studio del Governo
Bisogna considerare il fatto che per tutti gli interventi per i quali non sia stata presentata una CILA, è previsto il blocco all’acquisto dei crediti da parte delle Regioni o degli altri enti locali. Gli istituti di credito possono utilizzare i crediti in compensazione con il Modello F24 con una parte di obbligazioni tributarie dei contribuenti. L’ipotesi allo studio è stata proposta dall’Ance e dall’Abi e potrebbe consentire lo sblocco dei crediti incagliati.
“Sbloccare” i crediti legati ai bonus edilizi: le ipotesi allo studio
Dopo l’incontro tra l’Esecutivo e le Associazioni di categoria, ANCE e ABI hanno avanzato la proposta del possibile utilizzo in compensazione dei crediti con l’F24 da parte delle banche. Ciò potrebbe permettere lo sblocco della cessione dei crediti legati ai bonus edilizi. A quanto ammonterebbero? I crediti incagliati nei cassetti fiscali dei contribuenti sarebbero di ammontare compreso tra i 19 ed i 20 miliardi di euro. Anche le Regioni e gli Enti locali hanno detto stop all’acquisto dei crediti.
Il Governo deve necessariamente intervenire per risolvere la situazione e per sbloccare i crediti incagliati. L’unica ipotesi allo studio possibile è la possibilità per gli intermediari creditizi di utilizzare i crediti in compensazione, con Modello F24, con una parte dei debiti dei contribuenti.
Sblocco dei crediti incagliati nei cassetti fiscali: scartata la cartolarizzazione dei crediti
La soluzione relativa alla cartolarizzazione dei crediti sembrerebbe impraticabile e tecnicamente complessa rispetto alla precedente soluzione. L’operazione di cartolarizzazione dei crediti fiscali consisterebbe nella vendita dell’ammontare a una società specializzata, che per pagare il prezzo di acquisto emetterebbe titoli azionari.
Il credito d’imposta verrebbe trasformato in bonds: in fin dei conti l’anno 2023 è l’anno della rivincita del mercato obbligazionario. La cartolarizzazione dei crediti consentirebbe di far ottenere liquidità immediata a chi ha scelto di usufruire del bonus 110%, senza spalmare la spesa sostenuta negli anni successivi, come previsto dalla detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi.