Reddito di Cittadinanza: stop ai furbetti. Ogni mese una raffica di controlli

Reddito di Cittadinanza: stop ai furbetti. Ogni mese una raffica di controlli

Reddito di Cittadinanza: si va verso l’abolizione dal 2024. Grazie all’intesa siglata tra INPS e Ministero della Giustizia è prevista una raffica di controlli ogni mese.

Reddito di Cittadinanza: stop ai furbetti. Ogni mese una raffica di controlli

Reddito di Cittadinanza: si va verso l’abolizione dal 2024. Grazie all’intesa siglata tra INPS e Ministero della Giustizia è prevista una raffica di controlli ogni mese.

Il Governo guidato da Giorgia Meloni è deciso ad abolire il Reddito di Cittadinanza a partire dal 2024, ma sono previste restrizioni e serrati controlli già dal 2023. Sono tantissimi i furbetti che nel corso degli anni si sono appropriati indebitamente delle somme erogate dallo Stato. Sono tantissime le truffe ai danni delle casse dello Stato e, di conseguenza, c’è la necessità di intervenire attraverso adeguate misure. Si tratta di strumenti volti a contrastare tutte le situazioni che vanno a pesare sul bilancio statale e sui contribuenti. Per questo, l’Esecutivo è pronto a dire stop al reddito di cittadinanza e nei prossimi mesi saranno previsti controlli serrati sui beneficiari della misura.

Reddito di Cittadinanza: stop ai furbetti. Ogni mese una raffica di controlli

Reddito di Cittadinanza: stop ai furbetti. Ogni mese una raffica di controlli

Il cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle tra qualche mese sarà un ricordo, eppure questa misura di lotta alla povertà continua a fare parlare di sé. INPS ha reso noto che è stato siglato un protocollo d’intesa con il Ministero della Giustizia. Per espletare i controlli incrociati, INPS ha sottoscritto un accordo con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria per controllare la liceità del diritto al Reddito di Cittadinanza. I controlli mensili consentono di evidenziare i casi di illiceità ed evitare l’appropriazione indebita delle somme non spettanti. Coloro che si trovano in uno stato di detenzione non potranno percepire il Reddito di Cittadinanza.

Revoca Reddito di Cittadinanza: chi rischia?

Grazie ai controlli mensili serrati sui beneficiari, l’INPS potrà provvedere alla revoca automatica del sussidio economico. In caso di omessa dichiarazione dello stato detentivo sarà richiesto il rimborso del trattamento percepito. L’intesa raggiunta tra Ministero della Giustizia e INPS permetterà di evitare di erogare il Reddito di Cittadinanza a soggetti privi dei requisiti necessari.

Il Reddito di Cittadinanza sarà revocato per la mancata partecipazione, senza giustificato motivo, a corsi di formazione o riqualificazione professionale. Inoltre, il beneficio viene erogato nel caso in cui non si accetti almeno una delle 3 offerte di lavoro congrue.

Reddito di Cittadinanza: c’è obbligo di restituzione delle somme non spettanti?

A seguito della revoca disposta dall’INPS, il percettore deve restituire le somme indebitamente percepite. Il percettore deve versare le somme in unica soluzione o procedere con i pagamenti a rate (fino ad un massimo di 36 rate). È possibile rimborsare le somme indebitamente percepite per un lasso di tempo determinato o per l’intero periodo di erogazione.