Reddito di Cittadinanza Europeo: cos’è e come dovrebbe funzionare
Il governo di Giorgia Meloni ha mantenuto le promesse fatte in campagna elettorale per quanto riguarda l’eliminazione progressiva del Reddito di Cittadinanza, infatti entro dicembre 2023 il sussidio cesserà totalmente di esistere, al suo posto sono state stanziate due nuove misure diverse tra loro. Scopriamo cosa potrebbe cambiare a breve nelle righe a seguire.
Reddito di Cittadinanza Europeo: cos’è e come dovrebbe funzionare
Ricordiamo che il Reddito di Cittadinanza era stato introdotto dal movimento 5 stelle nel 2019, e seppur ha aiutato tantissimo cittadini in difficoltà è stato spesso terreno fertile per truffe e inganni ai danni dello Stato. Nonostante l’abolizione e l’introduzione di nuove misure, però resta sempre aperta la questione delle tante famiglie che seppur impegnate in attività lavorative, guadagnano poco per sostentare la propria famiglia. L’ex presidente dell’INPS Pasquale Tridico – al momento docente universitario di Roma Tre – ha lanciato una proposta interessante: introdurre un Reddito di Cittadinanza Universale; come potrebbe funzionare e quali sarebbero i benefici? Andiamo a scoprirlo.
Questo reddito dovrebbe servire non ai singoli cittadini ma allo stato in sé con la funzione di aiutare i cittadini più in sofferenza economica. Dove si dovrebbero reperire i fondi necessari? Secondo Tridico tassando le aziende, meccanismo utilizzato negli anni 90 e poi abbandonato. Secondo Tridico, l’Europa dovrebbe imporre a tutti gli stati membri di tassare le proprie aziende almeno al 23% così da poter realizzare il Reddito di Cittadinanza Universale. Dobbiamo dire con onestà che probabilmente questa soluzione non troverebbe il gradimento delle aziende che sicuramente valuterebbero la possibilità di delocalizzare altrove.
Attualmente l’Italia è passata da una tassazione al 50% ad una al 24%, ma dobbiamo dire che per alcuni paesi la tassazione scende anche allo 0%, e certamente nessuno accetterebbe facilmente di trovarsi una tassa ex novo sugli utili della propria azienda. Da sempre questo resta il motivo più succulento che spinge le persone a delocalizzare le aziende fuori dai propri Paesi di appartenenza.