Recupero vecchi Buoni Fruttiferi: in quali casi Poste deve rimborsare
Quali sono gli scenari dove Poste è tenuta a rimborsare un vecchio buono in lire di un ventennio fa? Oggi analizzeremo un caso nel quale Poste Italiane SPA sarà tenuta a risarcire un buono fruttifero postale sottoscritto 20 anni fa da un risparmiatore di Latina. Ecco il caso.
Recupero vecchi Buoni Fruttiferi: in quali casi Poste deve rimborsare
Nell’epoca delle criptovalute, ETF e NFT c’è uno strumento di investimento che è ancora il migliore ed il più sicuro: i Buoni Fruttiferi Postali. I Buoni sono ad oggi ancora il sistema di investimento migliore nel lungo termine specie per chi non ha competenze finanziarie. Spunta l’ennesima condanna di Poste Italiane SPA a risarcire i risparmiatori e detentori di un prodotto di gestione del risparmio: Buoni fruttiferi postali e Libretti di risparmio postale.
Questa volta il Giudice di Pace del Tribunale di Latina ha obbligato Poste Italiane SPA a risarcire il capitale maturato e gli interessi legali ad un risparmiatore residente sul territorio pontino. Nonostante la richiesta della liquidazione sia stata formalizzata in ritardo, Poste Italiane SPA dovrà rimborsare l’entità di un buono postale fruttifero sottoscritto da oltre venti anni. Scopriamo il caso.
Poste Italiane SPA dovrà liquidare un Buono fruttifero postale sottoscritto 20 anni fa: il caso
Ancora una volta Poste Italiane SPA, nonostante il suo rifiuto a non dover rimborsare il capitale e gli interessi, è stata condannata dal Tribunale di Latina a liquidare per intero un risparmiatore residente sul territorio pontino. Il Buono fruttifero postale è stato sottoscritto ad oltre 20 anni fa, ma nonostante la richiesta di liquidazione fosse stata formalizzata in ritardo, alla fine il risparmiatore e detentore del prodotto fruttifero è riuscito a vincere e ad ottenere il rimborso.
Buono fruttifero postale sottoscritto 20 anni fa: come mai verrà rimborsato?
Il Tribunale di Latina ha condannato Poste Italiane SPA a liquidare un buono fruttifero postale ad un risparmiatore. In sede di sottoscrizione del prodotto di gestione del risparmio, Poste Italiane SPA aveva omesso di consegnare all’investitore il foglio informativo contenente la descrizione delle caratteristiche dell’investimento. Inoltre, Poste Italiane SPA aveva omesso di esporre nei propri locali un avviso sulle condizioni contrattuali praticate.
L’Ufficio legale di Codacons sottolinea quanto segue:
“Palese è stata in questa vicenda la violazione degli obblighi informativi imposti dalla specifica normativa a Poste Italiane, con la conseguenza che il consumatore non è stato posto in condizioni di attivarsi per la riscossione di capitale ed interessi investiti nel termine di prescrizione previsto”.