Qualità del sonno e salute mentale: ecco cosa evidenzia una nuova ricerca
Un nuovo studio evidenzia il legame critico tra sonno, ritmi circadiani e disturbi psichiatrici. La ricerca va ad evidenziare che i disturbi legati al sonno e al ritmo circadiano possono attivare problemi di salute mentale. Andiamo a scoprire tutto nelle righe a seguire!
Qualità del sonno e salute mentale: ecco cosa evidenzia una nuova ricerca
Lo studio condotto dall’Università del Southampton e riportato da Neuroscience News sottolinea il potenziale di nuovi approcci terapeutici, come la terapia della luce e la terapia cognitivo comportamentale per l’insonnia (CBT-I), per migliorare i risultati sulla salute mentale. Questo lavoro, che incorpora le intuizioni di un team internazionale, segna un passo avanti nella comprensione e nel trattamento delle condizioni psichiatriche concentrandosi sul sonno e sui ritmi circadiani.
“I disturbi circadiani del sonno sono la regola, piuttosto che l’eccezione, in ogni categoria di disturbi psichiatrici. I disturbi del sonno, come l’insonnia, sono ben compresi nello sviluppo e nel mantenimento dei disturbi psichiatrici, ma la nostra comprensione dei disturbi circadiani è ancora indietro. È importante capire come interagiscono questi fattori in modo da poter sviluppare e applicare interventi circadiani del sonno che avvantaggiano il sonno e i sintomi della salute mentale dei pazienti.”
Sottolinea la dott.ssa Sarah L. Chellappa dell’Università di Southampton nella sua figura di autrice senior dello studio.
Lo studio nel dettaglio
L’equipe ha esplorato le recenti prove sul sonno e sui fattori circadiani concentrandosi su adolescenti e giovani adulti con disturbi psichiatrici. Questo è un periodo in cui le persone sono maggiormente a rischio di sviluppare disturbi di salute mentale e in cui è probabile che si verifichino interruzioni del sonno e dei ritmi circadiani.
Circa un quarto o un terzo delle persone con disturbi dell’umore soffrono sia di insonnia che di ipersonnia, per cui i pazienti hanno difficoltà a dormire la notte, ma sono più sonnolenti durante il giorno. Proporzioni simili di persone con psicosi sperimentano questa combinazione di disturbi del sonno.
I pochi studi disponibili che esaminano i disturbi del ritmo circadiano sonno-veglia (CRSWD) suggeriscono che il 32% dei pazienti con disturbo bipolare va a dormire e si sveglia più tardi del solito (una condizione chiamata disturbo della fase sonno-veglia ritardata). È stato riportato che i processi dell’orologio biologico (come i ritmi endogeni del cortisolo) corrono sette ore avanti durante gli episodi maniacali e quattro o cinque ore indietro durante la fase depressiva. I tempi vengono normalizzati dopo il successo del trattamento.
Successo del trattamento oggetto dello studio
È stato quindi dimostrato che la terapia cognitivo comportamentale per l’insonnia (CBT-I) riduce l’ansia e i sintomi depressivi, nonché i sintomi traumatici nelle persone che soffrono di disturbo da stress post-traumatico.
Nella depressione unipolare e bipolare, la terapia della luce (somministrata al risveglio al mattino) è stata efficace rispetto a un placebo. Anche il suo utilizzo in combinazione con i farmaci si è rivelato più efficace rispetto all’uso dei soli farmaci. Altri risultati suggeriscono che la luce è efficace nel trattamento della depressione perinatale.