Pagamenti insoluti TARI, può scattare il pignoramento?

Pagamenti insoluti TARI, può scattare il pignoramento?

Pagamenti insoluti TARI, può scattare il pignoramento?

Può accadere che per un motivo o per un altro alcune rate della tari possano essere dimenticate in un cassetto, per volontà o per dimenticanza poco importa, quel che fa veramente la differenza è: quali problemi può causare questa inadempienza? Scopriamolo nelle prossime righe.

Pagamenti insoluti TARI, può scattare il pignoramento?

Pagamenti insoluti TARI, può scattare il pignoramento?

Sappiamo che generalmente la TARI deve essere corrisposta entro l’ultimo giorno utile per il pagamento, altrimenti già dal giorno successivo scattano maggiorazioni e more. La situazione si aggrava quando si arriva addirittura due bollettini non pagati, allora si passa da una condizione di ritardo nei pagamenti ad omissione nei pagamenti.

In questo caso allora, l’ente locale inizia ad inviare dei solleciti di pagamento che, se ignorati possono diventare questione di competenza dell’Agenzia delle Entrate. Arrivati a questo punto la procedura è pressappoco questa: prima di tutto l’Agenzia delle Entrate dovrà dare inizio ad un recupero forzoso, dando 60 giorni di tempo per rettificare la propria posizione al contribuente moroso. Se neanche dopo 60 giorni si avrà un rientro nella somma dovuta, allora l’ufficiale giudiziario sarà incaricato di pignorare la somma, in questa fase il vostro debito diventa una vera e propria cartella esattoriale e in quanto tale si potrà anche chiedere di entrare nel programma di rottamazione o saldo e stralcio.

Insoluti passati all’Agenzia delle Entrate. Come si evolve la faccenda?

I passaggi successivi a questa condizione saranno quelli di aspettarsi anche una sottrazione del denaro direttamente sullo stipendio, la somma verrà calcolata con un limite percentuale stabilito per legge, e se neanche in questo modo si potrà arrivare ad estinguere il debito con l’Agenzia delle entrate, allora si passerà al pignoramento di beni e immobili. Bisognerà tenere presente però che anche nello scenario più disastroso, l’unica sicurezza è che l’Agenzia delle entrate essendo comunque un’istituzione pubblica non potrà mai pignorare la prima casa per riscuotere i debiti a differenza invece di un ente privato che può rivalersi addirittura sul primo tetto per recuperare un eventuale debito.

Per non incorrere in spiacevoli situazioni che potrebbero arrecare danni ulteriori ben più gravi di una mora su di un bollettino non pagato, il consiglio migliore è quello di cercare di non perdere mai di vista le scadenze e ad ossequiarle quanto più è possibile per non ritrovarsi in cattivi scenari con l’Agenzia delle entrate.