Nuovo sostegno ai lavoratori dipendenti già da novembre in busta paga
Il decreto Aiuti ter mette in campo una versione riveduta e corretta del bonus già previsto dal primo decreto Aiuti per lavoratori e pensionati. La differenza sta soprattutto nell’entità dell’assegno: non sarà più di 200 euro, ma di 150.
Nuovo sostegno ai lavoratori dipendenti già da novembre in busta paga
La platea dei beneficiari inoltre si restringe da oltre 31 a 21,8 milioni di italiani, perché è stata abbassata la soglia di reddito per potervi accedere. La cosa non vale per i disoccupati e i titolari del reddito di cittadinanza, ma per quanto riguarda tutti gli altri incasserà il bonus solo chi ha un reddito annuo che non superi i 20 mila euro. L’esborso totale per le casse dello Stato passa dunque dai 6,9 miliardi del primo decreto Aiuti ai 3,27 miliardi per questa versione ter.
La platea più ampia dei possibili beneficiari dei 150 euro (8,3 milioni) è quella dei pensionati. Devono abitare in Italia, godere di uno o più trattamenti pensionistici e avere un reddito personale Irpef per il 2021 non superiore ai 20 mila euro.
Nel calcolo non sono compresi il Tfr, il reddito della prima casa e gli arretrati soggetti a tassazione separata. Salvo modifiche nella legge di conversione, che dovrà essere approvata dal nuovo Parlamento uscito dalle elezioni del 25 settembre 2022, il bonus di 150 euro arriverà in automatico da parte dell’Inps con la pensione di novembre.
È prevista la corresponsione in automatico, nella busta paga di novembre, anche per quasi 7 milioni di dipendenti del pubblico impiego e del privato, con retribuzione imponibile mensile, nello stesso mese, fino a 1.538 euro. I beneficiari non possono essere titolari di pensione né di reddito di cittadinanza.
I domestici
I 150 euro dovrebbero arrivare a novembre, direttamente sul conto corrente, dall’Inps, ai lavoratori domestici che hanno già beneficiato dei 200 euro, senza bisogno di fare nuove domande.
La domanda la possono fare le persone di servizio con reddito Irpef 2021 fino a 35 mila euro e un rapporto di lavoro attivo al 18 maggio scorso.