Hai monete da 20 lire? Controllale, una così vale quanto una villa al mare
Le vecchie monete rare suscitano sempre grande fascino nel mondo del collezionismo, e questo lo conferma il successo dell’ultima asta Bolaffi conclusasi con quasi 5 milioni di euro in vendite inerenti a monete rare. Ma quali sono gli esemplari da 20 lire che fanno gola ai collezionisti più esperti? Scopriamolo nell’articolo di oggi!
Hai monete da 20 lire? Controllale, una così vale quanto una villa al mare
Per quanto riguarda questa moneta, dobbiamo segnare un importante confine temporale: esemplari antecedenti all’istituzione della Repubblica ed esemplari del periodo della Repubblica, per meglio intenderci, gli esemplari del periodo della Repubblica sono i più recenti, quelli che moltissimi tra noi sicuramente avranno ancora in casa o conoscono bene.
20 lire “Quercia”, esemplari degni di nota
Iniziamo dall’elencare gli esemplari rari più recenti. la 20 lire “Quercia” è sicuramente la più iconica, visto l’ampio range temporale nel quale è stata emessa. Di questa moneta i particolari che la rendono facilmente distinguibile sono i 2 lati sui quali è possibile notare una testa di donna adornata con motivi erbacei e sull’altro lato un ramo di quercia dal quale questa moneta prende il nomignolo che la contraddistingue.
Gli esemplari “prova” del 1956 di questa moneta raggiungono un discreto valore: parliamo di 1.200 euro per un esemplare in fior di conio stando alle stime dei siti numismatici più autorevoli. La moneta è distinguibile da una 20 lire standard per l’incisione di una piccola lettera “p” stampata proprio sotto l’annata di conio.
Nel 1968 si replica con la seconda serie di questa moneta, emessa innanzitutto nei suoi esemplari di prova. Stavolta anziché trovarci la lettera “p” sul lato del ramo di quercia, troveremo la scritta “prova” per esteso sotto il valore nominale della moneta; un esemplare del genere splendidamente tenuto può raggiongere i 1.000 euro di valore.
Esemplari di 20 lire antecedenti alla repubblica: il pezzo più ambito
Andando indietro nel tempo, sino all’epoca della monarchia italiana, l’esemplare più rappresentativo di tutti è sicuramente la 20 lire famosa come “cappellone in oro”, o “elmetto in oro”. Questa 20 lire, raffigurante da un lato il fascio con la scritta ” Meglio vivere un giorno da leone che cento anni da pecora” e dall’altro lato l’effigie di re Vittorio Emanuele III con in testa un grosso elmetto.
Nella sua variante in oro questo esemplare raggiunge somme esorbitanti nella sua versione di prova: di fatto questa moneta, coniata nel 1828 fu emessa innanzitutto con una piccola scritta “oro – prova” dal lato del fascio. Di questa moneta, l’ultima asta conosciuta risale ad un decennio fa, e si raggiunse facilmente l’imponente somma di oltre 150.000 euro. Degno di nota è anche l’esemplare di prova in argento, sostanzialmente simile a quello in oro e coniato nel 1928. Ad un’asta questa moneta in ottime condizioni ha raggiunto un valore di circa 17.000 euro.