L’efficacia del cromo nel dimagrimento è dimostrata da diversi studi. Come usarlo e perché.
Ma facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire meglio cosa sia questo minerale.
Si tratta di un microelemento capace di sostenere e velocizzare il metabolismo di carboidrati, lipidi e proteine, controllando l’insulina. Sono sufficienti quantità ridotte per migliorare sensibilmente l’attività termogenica dell’organismo.
In particolare, numerose ricerche effettuate dal National Institute of Health americano hanno rilevato un dimagrimento reale nei soggetti obesi trattati con integratori di cromo.
Questo perché contrasta gli sbalzi glicemici, limitando o quasi la trasformazione degli zuccheri in grassi. Ma non solo. Permette di innalzare il livello metabolico, potenziando la massa muscolare e permettendo una perdita di peso continua, normalizzando al contempo la quantità di zuccheri nel sangue.
Il cromo, in natura, è per lo più presente in:
- Broccoli: 1 tazza contiene 22 mcg
- Vino rosso: 1 bicchiere contiene tra 1 e 13 mcg
- Succo d’uva: 1 tazza contiene 8 mcg
- Muffin inglese: un muffin integrale contiene 4 mcg
- Purea di patate: 1 tazza contiene 3 mcg
- Petto di tacchino: 80 gr contiene 2 mcg
- Fagiolini: 1 tazza contiene 2 mcg
Carenza
L’organismo umano risulta raramente carente in cromo. In linea teorica, un basso quantitativo di questo micronutriente comporterebbe, tra gli altri, i seguenti problemi:
- rischio di malattie cardiovascolari dovuti ad una mancato contenimento dei valori del colesterolo,
- minor controllo sulle curve glicemici nei soggetti con diabete di tipo 2
Vantaggi e rischi degli integratori di cromo
La popolarità del cromo non è una novità: in ambito sportivo: atleti e bodybuilder ne fanno uso da anni proprio perché consente un netto miglioramento delle prestazioni e una maggior reattività muscolare.
Ma è di recente che gli studi al riguardo hanno riscontrato una conclamata rilevanza scientifica grazie alle ulteriori ricerche condotte.
Le prime risultanze non furono infatti conclusive sull’argomento, anzi. Registravano che a fronte di un dimagrimento corporeo e di un aumento della massa muscolare, erano presenti effetti collaterali quali vertigini, mal di tesa e feci acquose. Inoltre non dimostravano alcun giovamento nei soggetti con diabete di tipo 2 e bassa tolleranza al glucosio.
Oggi, invece, dopo ulteriori approfondimenti, la scienza è in grado di asserire che un supplemento ben calibrato di questo minerale permette realmente di contenere i lipidi nel sangue, migliorando la struttura corporea a tutto vantaggio della massa magra.
Lo studio è stato pubblicato nel 2017 da Nature come estratto di una ricerca condotta su 96 pazienti con diabete di tipo 2.
Ad alcuni di loro sono stati somministrati quotidianamente 400 microgrammi (mcg), ad altri 200 mcg al giorno o un placebo.
Effettivamente, solo i primi hanno assistito ad un netto miglioramento della funzione endoteliale, profilo lipidico e biomarcatori dello stress ossidativo. Questo dato ha quindi permesso di considerare il cromo picolinato benefico per i pazienti con diabete di tipo 2.
Un risultato simile è emerso da un ulteriore studio su 19 individui in sovrappeso: ad alcuni di loro è stata somministrata una bevanda a base di cromo picolinato e aminoacidi a colazione. Gli effetti registrati sul lungo periodo hanno verificato un effettivo contenimento dei picchi glicemici.
Da un esperimento sui topi, infine, è emerso che, combinato con farmaci a base di statine, consente di contenere l’arteriosclerosi, migliorando la salute del cuore. Il che apre nuovi orizzonti di studi scientifici anche sull’organismo umano.
Dove potete trovarlo?
Gli integratori di cromo sono per lo più venduti in farmacia ed in erboristeria sotto forma di capsule. Prediligete il cromo picolinato, più facilmente assimilabile.
Per quanto riguarda la posologia, attenetevi a quanto riportato sulla confezione o consigliato dai professionisti, in genere si sconsiglia di superare i 200 mcg al giorno, rigorosamente ai pasti.
Effettuate cicli di tre settimane, sospendete per una decina di giorni, quindi proseguite con le stesse modalità fino ad ottenere i risultati desiderati.
Non assumetelo, invece, in caso di gravidanza, diabete, ipoglicemia e anemia.
Articolo revisionato da Maria Di Bianco, Dottoressa in Scienze dell’Alimentazione e della Nutrizione Umana.