La società è destinata a collassare su se stessa: le conclusioni dell’esperimento “Universo 25” del ’70
Ci chiediamo da sempre, per la precisione dal diciottesimo secolo, quale sia la “scadenza” del pianeta terra e della vita così come la conosciamo.
I motivi che portano gli essere umani a chiedersi quando sarà questa scadenza sono diversi: dalla disponibilità di fonti per nutrirsi e vivere al peso che la terra è in grado di sopportare così come la durata del sole.
La società è destinata a collassare su se stessa: le conclusioni dell’esperimento “Universo 25” del ’70
Il problema della sovrappopolazione
Nel settecento le persone che popolavano la terra erano “appena” 700 milioni mentre nel novecento sono arrivati ad essere quasi 8 miliari. La crescita è legata a progressi tecnologici così come ad un miglioramento della vita oltre che nuove conoscenze. Ma siamo sicuri che la terra sia pronta per “reggere” questa crescita soprattutto a questi livelli?
A porsi queste domande e a sollevare il problema della sovrappopolazione, sin dall’ottocento, sono stati personaggi come Robert Malthus, economista e filosofo.
L’essere umano come peso per la terra
Il pianeta Terra ha una massa di 5,972 × 10^24 kg. I ricercatori hanno valutato l’impatto che gli esseri umani hanno sull’ambiente calcolando la massa totale della popolazione, invece di contare effettivamente le teste. Per scoprire quanto pesa l’umanità, i ricercatori britannici hanno semplicemente calcolato il prodotto della dimensione della popolazione e della massa corporea media. Le loro scoperte concludono che l‘umanità pesa fino a 287 milioni di tonnellate.
Lo studio Universo 25
Il motivo per il quale Malthus ha iniziato a parlare di problema di sovrappopolazione è legato al fatto che all’aumentare degli abitanti non aumentano, in maniera proporzionale, le risorse disponibili.
Negli anni sono stati fatti diversi esperimenti sui topi per cercare di capire come questi possano evolversi o estinguersi. Al termine di uno degli ultimi esperimenti, condotto nel 1968 da John Calhoun , etologo, egli affermò che “non importa quanto sofisticato l’uomo creda di essere, una volta che il numero di individui in grado di ricoprire un ruolo sociale supera largamente il numero di ruoli disponibili, la conseguenza è la distruzione dell’organizzazione sociale”.
Lo stato attuale
A mezzo secolo di distanza dallo studio Universo 25 gli studiosi confermano la teoria. Per loro il modo ed il mondo in cui stiamo vivendo non fa che confermare questa preoccupazione. La lotta per un posto nella società si è inasprita e, con la diminuzione di ruoli da occupare ha creato lotte serrate.
A confermare questo sono i dati che rivelano che nelle nazioni con più risorse e più avanzate tecnologicamente il tasso di suicidi è il più alto al mondo. Il continente con il Pil pro capite più basso, ovvero l’Africa, è quello con il tasso di suicidi più basso.