Eredità: cartelle di pagamento del defunto omesse, chi paga?

Eredità: cartelle di pagamento del defunto omesse, chi paga?

Eredità: cartelle di pagamento del defunto omesse, chi paga?

Analizziamo il caso dell’omessa notifica della cartella di pagamento ad un erede. Se una persona viene a mancare, tutti i suoi beni vengono lasciati in eredità agli eredi. Gli eredi devono rispondere delle eventuali obbligazioni fiscali lasciate dal de cuius? Cosa dice a tale proposito la normativa successoria e fiscale vigente? Facciamo chiarezza.

Eredità: cartelle di pagamento del defunto omesse, chi paga?

Eredità: cartelle di pagamento del defunto omesse, chi paga?

Debiti fiscali: chi risponde?

Una volta che viene accettata l’eredità, gli eredi rispondono delle obbligazioni fiscali lasciate dal de cuius. Gli eredi rispondono in ragione della propria quota del debito fiscale del soggetto defunto.

Cosa succede nel caso di omessa notifica della cartella di pagamento ad un erede?

Nel caso in cui si verifichi l’omessa notifica della cartella di pagamento ad un erede. L’Agenzia delle Entrate non può recuperare l’imposta? Ebbene no, l’Amministrazione tributaria può rifarsi sugli altri coeredi, che rispondono dell’obbligazione tributaria pro-quota.

Ammettiamo il caso che ci siano quattro eredi e che la notifica della cartella di pagamento avvenga solamente ad uno di essi. In questa fattispecie, per la Commissione tributaria regionale non è rilevante il fatto che la cartella sia stata notificata solo ad un erede. Per obbligazione tributaria permane la responsabilità solidale di tutti gli eredi del de cuius.

Debiti tributari: gli eredi rispondono in solido?

Secondo la normativa vigente gli eredi rispondono in solido delle obbligazioni tributarie il cui presupposto si è verificato precedentemente la morte del contribuente. Gli eredi del dante causa devono comunicare il proprio domicilio fiscale e le proprie generalità. La comunicazione deve essere inoltrata mediante lettera raccomandata oppure presentata direttamente all’ufficio.

Chi gestisce la successione ereditaria deve trasmettere telematicamente la dichiarazione entro il mese di gennaio dell’anno successivo a quello della scadenza. La notifica degli atti può essere effettuata agli eredi nell’ultimo domicilio del dante causa ed efficace nei confronti degli stessi che, almeno 30 giorni prima, non abbiano effettuato la comunicazione.

Pertanto, la Corte di Cassazione prevede che, in caso di notifica degli atti tributari, gli eredi del dante causa rispondano pro quota dell’imposta dovuta dal contribuente deceduto. Rimane tra gli eredi la solidarietà tributaria solamente nei casi contemplati dalla normativa vigente.