Ecco tutti i segreti dell’ambiziosa missione che ci proteggerà dagli asteroidi
Negli ambiziosi programmi della NASA, è prevista la protezione del nostro pianeta da Asteroidi e corpi celesti che potrebbero andare ad impattare tragicamente sulla superficie della nostra cara terra, rischiando di causare veri e propri disastri. Abbiamo prove dell’impatto devastante in epoche remote di meteoriti ed asteroidi ancora oggi chiaramente visibili che, secondo famosissimi studi, hanno anche estinto i dinosauri.
Ecco i segreti dell’ambiziosa missione che ci proteggerà dagli asteroidi
È stata lanciata stamane – a bordo di un razzo Falcon 9 partito dalla California – la sonda Dart, pronta ad affrontare un viaggio di circa 10 milioni di chilometri, ed ha come obbiettivo un asteroide di circa 170 metri di diametro, che dovrebbe colpire riuscendo a deviare la sua traiettoria. La tecnologia italiana a bordo non manca, di fatti partecipa alla missione il microsatellite LiciaCube, che ha l’incarico di fare da reporter e filmare gli accadimenti salienti. Al momento la sonda si è separata con successo dal razzo di propulsione, dal quale sfrutterà gran parte della spinta per l’inizio del viaggio, dopodiché, esauritasi del tutto, la sonda avanzerà coi propulsori elettrici in dotazione.
Con Dart (acronimo di Double Asteroid Redirection Test) potremo per la prima volta capire se riusciremo nell’impresa di riuscire a deviare un asteroide “potenzialmente pericoloso” come quello che si appresta ad impattare. Questo potremo scoprirlo solo fra circa 11 mesi, è questa la tempistica media stimata dal gruppo di lavoro che sta seguendo il progetto.
La missione nel dettaglio
L’obbiettivo di Dart, come scrivevamo su, è quello di impattare violentemente Dimorphos, un asteroide di circa 170 metri che orbita attorno ad un asteroide ancora più grosso: Didymos. Il piano è che, in seguito allo scontro con l’asteroide, la sonda sia in grado di spostare la traiettoria del corpo celeste con successo. In seguito a questa missione ce ne sarà un altra in programma, questa volta avente firma europea. Si chiamerà Hera, e verrà gestita dall’Agenzia Spaziale Europea. Il progetto avrà le stesse medesime dinamiche ed entrerà a far parte di un piano di cooperazione internazionale di nome Aida (Asteroid Impact and Deflection Assessment).