Dieci lire rare: se hai un esemplare così vale fino a 30.000 euro
Le vecchie lirette italiane possono valere un sacco. Le monete rare da 10 lire, in particolare, al loro fortunato possessore possono regalare grandi soddisfazioni. Alcuni particolari esemplari di monete della vecchia lira sono quotati a migliaia di euro, e questa di cui andremo a parlare oggi è una delle più rare; vi auguriamo di avere la fortuna di trovarvene qualcuna in qualche vecchio cassetto del nonno!
Monete da 10 lire rare: questi esemplari arrivano a valere fino a 30.000 euro
Vediamo di quali monete si tratta. Se rovistando nei cassetti vi accorgete di possederne una, fatela subito valutare e vendetela!
Dieci lire periodo della Repubblica: ecco le più rare
Del periodo della Repubblica – il più recente per quanto riguarda questa moneta – la più rara di tutte è la moneta da 10 lire nota come “Pegaso” o Olivo coniata nel 1947. Questa annata è rarissima in quanto la tiratura fu veramente bassa, ed è nota per un piccolo errore: data più piccola del normale e zoccoli di Pegaso più piccoli. Per tutti i fortunati possessori di una moneta del genere conservata in perfetto stato, sarà possibile venderla a somme che raggiungono i 4.500 euro stando alle quotazioni dei portali numismatici più accreditiati.
Monete da 10 lire periodo della monarchia: uno degli esemplari più ricercati
Tra le vecchie lire italiane che possono rimpinguare il vostro conto in banca in particolare dobbiamo citare le vecchie 10 lire oro coniate in onore di Vittorio Emanuele II. Nelle righe a seguire andremo a scoprire questa particolare 10 lire, che è senz’altro uno degli esemplari più ricercati nel panorama numismatico. Si tratta di monete che sono uscite dalla zecca nel lontano 1850, quando ancora non c’era neppure il Regno d’Italia. Furono emesse per un decennio, fino al 1860, per celebrare per l’appunto il regno del sovrano piemontese (poi primo re dell’Italia unita). Sono ricoperte interamente d’oro.
La 10 lire “collo lungo”
Va ricordata, in particolare, la 10 lire cosiddetta “collo lungo”, in cui la testina del re appare appunto col collo un po’ troppo lungo.
Sul verso la moneta presenta invece lo stemma sabaudo, adornato da una corona e circondato da due ramoscelli di alloro. Il diametro è di 18 millimetri e il bordo è zigrinato.
Valore economico? Beh, decisamente allettante. Una 10 lire “collo lungo”, infatti, può andare all’asta anche per 30 mila euro, che non sono esattamente bruscolini.
La ragione di questa importante quotazione sta nel fatto che di queste monete ne sono state coniate solo 600, il che le fa classificare come R4, ovvero “estremamente rare”. L’ultimo esemplare fu prodotto prima del 1860, che è l’anno dell’unificazione del Regno d’Italia.
In un’asta tenuta da Nomisma nel 2015 una 10 lire Vittorio Emanuele II “collo lungo” in stato “Bellissimo” (sigla BB), con appena qualche segno di usura sui rilievi, è stata venduta per ben 29 mila e 500 euro, e partendo da una base d’asta tutt’altro che misera, ovvero 15 mila.
Quella moneta in particolare, già appartenente a una collezione privata, era stata coniata nel 1850 dalla zecca di Genova.
Cercate nei cassetti, non si sa mai!