Dal 17 gennaio Italia spaccata dalla zona arancione. Rischio zona rossa per una regione

Dal 17 gennaio Italia spaccata dalla zona arancione. Rischio zona rossa per una regione

Dal 17 gennaio Italia spaccata dalla zona arancione. Rischio zona rossa per una regione

Il forte aumento dei contagi delle ultime settimane non accenna a placarsi. Il bollettino degli ultimi giorni parla di un numero sempre maggiore di contagiati e, cosa ancor più grave, di numero di persone ospedalizzate.

Dal 17 gennaio Italia spaccata dalla zona arancione. Rischio zona rossa per una regione
Credit: Ministero della Salute

Dal 17 gennaio Italia spaccata dalla zona arancione. Rischio zona rossa per una regione

Gli ospedali sono al collasso e il numero delle vittime non tende a diminuire: il tasso di positività, secondo gli ultimi dati è al al 17,5%

Questo comporta, inevitabilmente, un inasprimento delle libertà condizionato dal numero di contagiati e dalla quantità di persone ricoverate in terapia intensiva.

Dal 10 gennaio sono diverse le regioni che sono passate in zona gialla. Il numero totale è di 15 tra regioni e provincie autonome e queste sono:

  • Lombardia;
  • Veneto;
  • Piemonte;
  • Liguria;
  • Friuli Venezia Giulia;
  • Marche;
  • Lazio;
  • Calabria;
  • Sicilia;
  • Toscana;
  • Emilia Romagna;
  • Abruzzo;
  • Valle d’Aosta;
  • Provincie autonome di Trento e Bolzano;

L’aumentare dei dati però non fa ben sperare e il passaggio di ulteriori regioni in zona gialla e il declassamento in zona arancione / rossa sembra essere dietro l’angolo.

Regioni in zona arancione da lunedì 17 gennaio

Per entrare in zona arancione il tasso di occupazione delle terapie intensive deve superare il 10% e quello dei reparti ordinari il 15%. L’incidenza, a livello numerico, deve superare i 150 nuovi casi ogni 100 mila abitanti.

I dati, come abbiamo visto in apertura, sono preoccupati in quanto un tasso del 17,5% indicano un peggioramento generale che implicano il cambio di colore di molte regioni.

Da lunedì 17 gennaio saranno infatti diverse le regioni che, se i numeri vengono confermati, passano in zona arancione o addirittura in zona rossa.

I dati di Agenas indicano i seguenti dati di ricoveri e ospedalizzazione:

  • Lombardia: 16% intensive 28% area medica
  • Liguria: 21% intensive 36% area medica
  • Calabria: 18% intensive 36% area medica
  • Marche: 21% intensive 25% area medica
  • Piemonte: 23% intensive 30% area medica
  • Valle d’Aosta: 18% intensive 45% area medica
  • Trento: 29% intensive 20% area medica
  • Friuli Venezia Giulia: 21% intensive 27% area medica
  • Veneto: 21% intensive 23% area medica
  • Lazio: 21% intensive 23% area medica
  • Umbria: 15% intensive 30% area medica
  • Sicilia: 16% intensive 30% area medica

Secondo quindi gli ultimi dati raccolti sono due le regioni con i parametri per passare in zona arancione: Liguria e Piemonte. Attenzione però che nelle altre regioni ricoveri e contagi sono preoccupanti e potrebbero quindi essere altre le regioni a passare in zona peggiorativa.

Cosa cambia in zona arancione

In zona arancione, stando alla normativa attuale, le restrizioni vengono applicate solo ai non vaccinati. Nessun problema quindi per le persone vaccinate o in possesso di Green Pass da guarigione COVID.

Sicilia a rischio lock-down

«Zona arancione-rossa in tutta la Sicilia per 15-21 giorni, didattica a distanza per le scuole di ogni ordine e grado per almeno 15 giorni, tamponi molecolari per accedere alle aree di emergenza degli ospedali». Questo è quello che richiede il Comitato Tecnico-Scientifico all’assessore alla salute della regione Sicilia Ruggero Razza. La richiesta viene avanzata al fine di limitare contagi e diffusione del virus.

In merito a questo però non si è avanzata ancora alcuna proposta o conferma da parte di Governo e Regione Sicilia.

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