Affitto non pagato e sfratto: il punto di vista legale

Affitto non pagato e sfratto: il punto di vista legale

Affitto non pagato e sfratto: il punto di vista legale

La cosa più ovvia è che bisogna sempre pagare l’affitto, diciamocelo, evitando ogni rischio di essere sfrattati. Ma andiamo ad approfondire nel dettaglio questa situazione all’interno di questo articolo

Affitto non pagato e sfratto: il punto di vista legale

Affitto non pagato e sfratto: il punto di vista legale

Purtroppo da quando c’è stata la pandemia molte persone si sono trovate in grande difficoltà per pagare il canone di locazione, se non si paga in cosa si può incorrere? E quali sono le regole che ha imposto il Governo su tale situazione?

Purtroppo in questi ultimi anni è capitato a molte persone di essere sfrattati per non aver pagato l’affitto, perché molti proprietari non percependo il canone hanno chiesto aiuto alla giustizia.

Il Codice di procedura civile prevede lo sfratto per morosità e in base all’articolo 658 dice: «il locatore può intimare al conduttore lo sfratto anche in caso di mancato pagamento del canone d’affitto alle scadenze, e chiedere nello stesso atto l’ingiunzione di pagamento per i canoni scaduti».

Per poter presentare la richiesta di sfratto all’inquilino le richieste sono due e cioè deve esserci un contratto di locazione regolare firmato da entrambi (locatore e inquilino), e  devono essere dimostrate le prove della morosità.

L’articolo 5 della legge sul canone imparziale 392/1978 dice che: «il mancato pagamento del canone, decorsi venti giorni dalla scadenza prevista, ovvero il mancato pagamento, nel termine previsto, degli oneri accessori quando l’importo non pagato superi quello di due mensilità del canone, costituisce motivo di risoluzione».

Quindi dopo aver attestato che c’è una morosità il locatore dovrà inviare tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, o tramite Posta elettronica certificata una lettera di diffida all’inquilino, dove gli chiederà di saldare entro un termine indicato altrimenti si dovrà procedere legalmente contro di lui.

L’inquilino per regolarizzare i pagamenti dovrà andare all’udienza e potrà opporsi alla richiesta di sfratto, oppure chiedere il “termine di grazia” di 90 giorni, entro il quale dovrà erogare i mesi che non ha pagato.

Con la richiesta di sfratto il giudice obbliga l’inquilino moroso di dover liberare l’appartamento entro una determinata data, e se non lo farà si dovrà ricorrere all’esecuzione forzata.

Oppure in alcuni casi il locatore può anche procedere con il pignoramento, così l’ufficiale giudiziario si presenterà nell’immobile dove c’è l’inquilino moroso e inizierà a pignorargli i mobili, però se si vuole attuare questa procedura porterà dei costi ben più alti, e ci vorrà anche il decreto ingiuntivo, altrimenti un’altra soluzione sarebbe quella di attuare il pignoramento verso terzi e cioè si potrà recuperare la somma a cui si ha diritto prendendolo o dalla pensione o dallo stipendio della persona morosa, per la pensione e lo stipendio la legge ha imposto che non si può confiscare più di un quinto.