Vecchie 10 lire: se hai in casa un esemplare così è pagato fino a 17 mila euro
Le vecchie svalutate lire non sono più in giro ormai da più di vent’anni. Quanto alle monetine, poi, quelle sono sparite dalla scena da ancora più tempo.
Per esempio quelle da 10 lire. Il che non significa che non se ne trovino più, ma che sono abbastanza rare, cosa che ovviamente può farne lievitare il valore di mercato a quote decisamente interessanti. Scopriamo nell’articolo di oggi quali sono gli esemplari dal valore più importante.
Vecchie 10 lire: se hai in casa un esemplare così è pagato fino a 17 mila euro
I collezionisti le cercano col lanternino, perché stanno acquistando quotazioni sempre più generose. Il bello è che, a pochi decenni dalla dipartita della lira, la probabilità di ritrovarsi in casa dei pezzi vendibili sul mercato numismatico non è affatto da scartare, anzi.
Ce le possiamo avere in qualche cassetto su in soffitta o dentro vecchi barattoli polverosi: magari perché ai tempi ci eravamo ripromessi di andare in banca a cambiarle con il neonato euro, ma poi ce ne siamo dimenticati. Come passa il tempo!
La lira è circolata per un sacco di tempo e può essere benissimo che tra tutti i resti che ci hanno dato in anni e anni qualche monetina sia rimasta lì, magari proprio quella che adesso “quota” qualche migliaio di euro.
10 lire rare dell’epoca della Repubblica: ecco la più rara
La moneta da 10 lire più ambita dai collezionisti facente parte dell’epoca della Repubblica è senz’altro la 10 lire “Pegaso” o “olivo” del 1947. Un esemplare del genere se in fior di conio raggiunge tranquillamente il valore di 4.500 secondo le stime dei siti numismatici più autorevoli; il 1947 fu un anno di tiratura bassissima di questa moneta, e coloro che ne hanno una posseggono un vero e proprio tesoretto.
10 lire rare dell’epoca della monarchia. Ecco la più ricercata
Ora, andiamo a parlare di una versione molto speciale della 10 lire: la 10 lire Vittorio Emanuele II – Regno di Sardegna. Le 10 lire erano già diventate piuttosto rare a cavallo del cambio con l’euro, ma questa particolare emissione ottocentesca (1850-1860) lo è di più.
Se possiedi una moneta da 10 lire con sopra una data compresa tra il 1850 e 1860, infatti, hai tra le mani un valore che può arrivare fino a 17 mila euro.
Il valore effettivo dipende molto dallo stato di conservazione. Per spuntare 17 mila euro con la Vittorio Emanuele II è necessario un grado di conservazione “fior di conio” (FDC).
Ma non c’è da preoccuparsi: si possono ottenere cifre interessanti anche con monete meno intonse. In effetti una moneta con qualche imperfezione ma ben conservata può arrivare fino a 4 mila euro, che non sono esattamente bruscolini.
Se ti può interessare, abbiamo parlato anche della 10 lire “spiga” a questo indirizzo. Buona lettura!