Vuoi aprire un agriturismo? Rimarrai sorpreso dai costi

Vuoi aprire un agriturismo? Rimarrai sorpreso dai costi

Vuoi aprire un agriturismo? Rimarrai sorpreso dai costi

Sono sempre di più gli italiani che stanno meditando di trasformare la casa in campagna in un agriturismo. Un modo per provare a ricavare qualche soldino traendo partito dai tanti turisti che ogni anno vengono in Italia per assaporare la nostra cucina e le nostre infinite bellezze (che resistono malgrado ci impegniamo allo spasimo per rovinarle…).

Ma aprire un agriturismo comporta dei costi, è un investimento mica da ridere. Certo, non è che si può fare una stima che sia valida per tutti, perché, ad esempio, un conto è aprire come agriturismo uno stabile già attrezzato e un conto è dover rimettere a nuovo una vecchia casa di agricoltori.

Vuoi aprire un agriturismo? Rimarrai sorpreso dai costi

Vuoi aprire un agriturismo? Rimarrai sorpreso dai costi

Aprire un agriturismo: quanto costa?

Le spese – lo avrete immaginato – sono tantissime. A cominciare da quelle per avviare l’iter burocratico. La prima cosa è aprire una partita IVA commerciale, il cui costo varia dai 300 ai 500 euro. Poi bisogna cacciare ancora sui 200 euro per l’iscrizione al Registro Imprese della Camera di Commercio competente (la quale poi vi chiederà un obolo annuale: si badi, in cambio di praticamente niente, a parte il dubbio onore di continuare a essere iscritti alla corporazione). Di questo balzello fan parte 100 euro di diritti di segreteria, 60 di imposta di bollo e 50 di diritti annuali.

Al Comune bisogna poi presentare la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività). Mille e 500 euri più o meno se ne andranno per l’incarico al professionista che preparerà la documentazione attestante l’idoneità sanitaria dei locali e degli immobili. In più bisognerà pagare anche 32 euro di marche da bollo (e ti pareva).

Si chiama CIA ma non fa la spia

E ancora: converrà iscriversi a un’associazione di categoria. Per esempio Coldiretti, la CIA o Confragricoltura. L’iscrizione va dai 100 ai 150 euro. Più a buon mercato la compilazione della domanda di iscrizione al Registro Regionale degli Operatori turistici: 32 euro, ovvero due marche da bollo da 16 euri.

Non basta, perché ovviamente c’è anche da aprire delle posizioni INPS (previdenza) e INAIL (infortuni) per sé stessi e i dipendenti. I costi variano in base al contratto e al numero dei dipendenti. Una cosuccia da più o meno 3 mila euro.

E naturalmente ci sono da considerare i lavori di adeguamento e messa a norma della struttura e tutto quanto. Diciamo che non si spende mai meno di 30 mila euro, a essere molto ottimisti.

Ancora intenzionati ad aprire un agriturismo? Sì? Beh, buona fortuna.