Rischi in mare: non solo meduse, questo pesce pericoloso è molto diffuso

Rischi in mare: non solo meduse, questo pesce pericoloso è molto diffuso

Rischi in mare: non solo meduse, questo pesce pericoloso è molto diffuso

Ci sono animali sulle spiagge italiane che, oltre alle più famose meduse possono essere molto velenosi per l’essere umano, scopriamo di quale si tratta.

Rischi in mare: non solo meduse, questo pesce pericoloso è molto diffuso

Rischi in mare: non solo meduse, questo pesce pericoloso è molto diffuso

Finalmente è arrivata l’estate, e con essa è arrivato anche il caldo torrido; quindi non vediamo l’ora che arrivino le tanto amate ferie per potersi godere un po’ di sano relax e di mare, dopo un inverno frenetico.

Andare in spiaggia ci dà un senso di pace capace di farci rilassare, tuffarsi nell’acqua del mare poi ci dà un senso di libertà inspiegabile. Purtroppo però anche il mare nasconde le sue insidie nel farsi il bagno. Però bisogna sempre fare attenzione perché si possono fare degli incontri poco graditi in mare. Anche negli abissi ci sono animali pericolosi e velenosi, che potrebbero farci del male.

Oltre ai granchi di mare, i ricci di mare e le meduse ce ne sono tanti altri a cui bisogna fare attenzione, però questo animale rispetto agli altri è più complicato da individuare, perché va a mimetizzarsi sotto la sabbia, e stiamo parlando della tracina, noto anche come pesce ragno. È di colore marrone ed ha delle spine velenose (che sono presenti sulle branchie e sulla pinna che ha sul dorso), che sono appuntite come gli aghi.

Esso può avere una lunghezza massima di 50 cm, anche se quelli che sono  stati avvistati ,sono lunghi tra i 10 e i 30 cm, vivono nelle acque del Mar Mediterraneo, e a volte è possibile trovarli anche nell’Oceano Atlantico.

Come agisce questo pesce per difendersi

Essi fanno parte della famiglia delle Trachinidae, e si cibano con pesci piccoli e crostacei, ma sono una vera ossessione per i bagnanti, i surfisti e per i pescatori, perché la loro puntura fa molto male ed è estremamente velenosa, non punge direttamente, ma se vi trovate a camminare sulla sabbia e inconsapevolmente la calpestate,  per difendersi andrà a raddrizzare la spina dorsale e vi pungerà sotto il piede andando ad iniettare il suo veleno. Quando c’è la bassa marea va ad incastrarsi nella zona della riva e si nasconde sotto la sabbia, per cercare di sopravvivere e aspettare che torni l’alta marea.

La tracina con la sua puntura va ad iniettare delle molecole proteiche, e il dolore raggiungerà le stelle dopo mezz’ora che siete stati punti, ci sono anche casi in cui persiste fino a 24 ore.

I sintomi possono essere: febbre, vomito, mal di testa, eruzione cutanea e gonfiore, dolore acuto, prurito, nausea, pressione bassa e svenimento, è davvero raro arrivare al decesso.

La cosa importante è quella di intervenire in modo tempestivo, cercando di togliere con una pinzetta le spine che si sono conficcate sotto al piede, nel caso in cui non riusciste a respirare dovete subito andare al Pronto Soccorso, dopo aver rimosso la spina dovrete immergere il piede nell’acqua calda a 40° circa per circa 30 minuti, perché la tossina che rilascia il veleno di questo animale risulta essere termolabile alle temperature che si avvicinano ai 50°.

In qualsiasi caso l’Istituto Superiore di Sanità ci rammenta che: “in ogni caso risulterà utile recarsi da un medico per valutare, in base ai disturbi (sintomi) presenti, la necessità di cure locali o generali, in particolare l’applicazione di pomate cortisoniche o antibiotiche sulla ferita e un’eventuale profilassi antitetanica”, non dovete assolutamente ricorrere ai rimedi fai da te.