Regimi contabili 2022: facciamo chiarezza sulle regole e sui limiti della partita IVA
I titolari di Partita IVA possono optare tra diversi regimi contabili: scopriamo quali sono le regole ed i limiti. È possibile optare tra diversi regimi contabili, tra cui regime forfettario, agevolato, semplificato, ordinario e dei super minimi. Cerchiamo di capire meglio il funzionamento del regime contabile maggiormente adatto alla propria attività economica.
Regimi contabili 2022: facciamo chiarezza sulle regole e sui limiti della partita IVA
Regime contabile 2022: quale scegliere?
I titolari di Partiva IVA, gli imprenditori ed i lavoratori autonomi possono optare tra tre diverse forme di regime contabile:
- regime ordinario,
- regime forfettario,
- regime semplificato per cassa.
Regime Ordinario
Il regime ordinario è obbligatorio per le seguenti categorie di soggetti:
- S.p.A, S.r.l., S.r.l.s., S.a.p.a.,
- società cooperative,
- mutue assicuratrici,
- stabili organizzazioni di società ed enti non residenti,
- enti pubblici e privati che hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali,
- associazioni non riconosciute che hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali.
Questo regime è obbligatorio nel caso in cui i ricavi eccedano i 400.000 euro (limite ricavi attività di prestazioni di servizi) o i 700.000 euro (limite di ricavi altre attività).
Le persone fisiche e le persone giuridiche che optano per questo regime contabile sono obbligati alla tenuta dei seguenti libri obbligatori:
libro giornale,
registro cespiti ammortizzabili.
Le società di capitali sono tenute anche alla tenuta dei seguenti libri:
- libro dei titoli obbligazionari,
- libro dei soci,
- libro degli strumenti finanziari,
- libro delle adunanze e delle deliberazioni dell’organo amministrativo,
- libro delle adunanze e delle deliberazioni assembleari,
- libro delle adunanze e delle deliberazioni dell’organo di controllo,
- libro delle assemblee degli obbligazionisti.
Regime Forfettario
Il regime Forfettario o Agevolato è un regime contabile in vigore dall’anno 2016 e consente di beneficiare di numerose semplificazioni contabili e fiscali. Per aderire a questo regime è bene non eccedere i 65.000 euro di fatturato all’anno. Inoltre, le spese sostenute nel precedente anno per lavoro dipendente e per compensi erogati a collaboratori non debbono essere superiori a 20.000 euro.
Nel regime forfettario la tassazione Irpef avviene applicando ai ricavi/compensi conseguiti nell’anno, un coefficiente di redditività che varia a seconda del tipo di attività economica svolta. L’imposta sostitutiva applicata è fissa pari al 15% sul reddito forfettario, o pari al 5% per le start up (per i primi 5 anni di attività). Tra i principali vantaggi del regime forfettario c’è l’esonero dalla tenuta delle scritture contabili e dalla registrazione delle fatture.
Regime semplificato per cassa
Il regime semplificato per cassa può essere adottato dalle:
- persone fisiche che esercitano attività commerciali in forma di ditta individuale,
- società di persone,
- enti non commerciali che esercitano un’attività commerciale in via non prevalente.
Questo regime contabile viene adottato se si rispettano i seguenti parametri:
- ricavi inferiori ai 700.000 euro nel caso di altre attività,
- ricavi inferiori ai 400.000 euro nel caso di attività di prestazioni di servizi.
La durata dell’opzione è di dodici mesi.