Rate dei mutui in crescita, fino al 40%: ecco come rottamare il variabile

Rate dei mutui in crescita, fino al 40%: ecco come rottamare il variabile

Rate dei mutui in crescita, fino al 40%: ecco come rottamare il variabile

Chi negli anni scorsi ha acceso un mutuo a tasso variabile e non ha provveduto a trasformarlo in fisso, oggi deve letteralmente fare i conti con rate che sono aumentate in maniera piuttosto sensibile: tra il 25 e il 40 per cento.

Nelle ultime settimane l’Euribor trimestrale, considerato il metro di paragone per i mutui, è salito, agganciandosi al tasso Bce, che a sua volta è salito pure lui (da zero a 1,25), nella classica stretta monetaria cui si ricorre quando si riaffaccia l’inflazione.

Rate dei mutui in crescita, fino al 40%: ecco come rottamare il variabile

Rate dei mutui in crescita, fino al 40%: ecco come rottamare il variabile

Insomma, cieli bigi per i mutuatari, anche perché i rumors dicono che Francoforte attuerà di qui a fine anno altre due manovre al rialzo del costo del denaro per 125 centesimi di punto, con riflessi ovvi sui finanziamenti in corso, ovvero sull’entità della rata del mutuo a fine mese.

Il meccanismo e i calcoli da fare

Se abbiamo problemi a sostenere gli aumenti, una possibilità, come anticipato sopra, è surrogare il mutuo variabile con uno fisso, anche se oggi di sicuro non è più vantaggioso come l’anno passato. Insomma, non è che si riesca a limare molto sulla rata, ma almeno non c’è pericolo di nuovi aumenti.

Un altro vantaggio potenziale può risiedere nel fatto che quando i tassi tornassero a scendere, il mutuo surrogato si può cambiare un’altra volta con un finanziamento a condizioni migliori.

Facciamo l’esempio di un mutuo da 250 mila euro per una casa a Napoli, acceso a fine 2012 all’uno e 72 per cento di interesse. La rata di novembre sarebbe pari a 1.058 euro (si partiva da 890 a inizio mutuo). Ora, mettendo in conto un ulteriore aumento di 125 centesimi, nei primi mesi dell’anno prossimo, 2023, la rata passerebbe a 1.245 euro.

Surrogando il contratto, si pagherebbe la stessa rata prevista per il mese di novembre e si resterebbe tranquilli fino al termine della tempesta finanziaria (si spera, coi tempi che corrono, non ci sono garanzie).