Nuova multa bancomat da 30 euro: cosa la fa scattare

Nuova multa bancomat da 30 euro: cosa la fa scattare

Nuova multa bancomat da 30 euro: cosa la fa scattare

Il Governo Draghi prosegue nella sua battaglia contro l’evasione fiscale. L’obiettivo, in particolare, è scoraggiare l’uso del cash a favore del denaro elettronico (di qui l’obbligo dei Pos nei negozi).

Il contante infatti può sfuggire ai controlli ed è per questo che il governo vuole scoraggiarne la circolazione il più possibile.

Nuova multa bancomat da 30 euro: cosa la fa scattare

Nuova multa bancomat da 30 euro: cosa la fa scattare

L’evasione fiscale in Italia tocca livelli semplicemente incredibili e se si riuscisse quanto meno a limitare ci si potrebbe permettere di fare tutte quelle spese sociali di cui larghe fette della popolazione hanno un disperato bisogno.

La multa da 30 euro

I prelievi bancomat sono al momento sotto la lente del fisco e questo è possibile in virtù della cosiddetta super anagrafe dei conti correnti.

in buona sostanza grazie a questo strumento l’Agenzia delle Entrate può sapere in qualsiasi momento tutti i movimenti sul conto di qualunque cittadino. Com’è facile intuire, si tratta di uno strumento molto potente e invasivo, ma che certamente può permettere, se c’è la volontà di farlo, una vera e propria lotta all’evasione fiscale.

Ma vediamo quando scatta la multa dei 30 euro.

Fino ad oggi quando si faceva un acquisto al supermercato o in un qualunque altro negozio si poteva liberamente pagare con carta di credito, bancomat o contanti. Il commerciante era libero di scegliere quali strumenti di pagamento accettare

Cambia tutto

Da giugno non sarà più così, perché se il negoziante pretenderà che il pagamento chi venga corrisposto in contanti, gli sarà applicata una multa da 30 euro, che potrà essere aumentata in modo proporzionale all’importo dell’acquisto.

Si tratta di una sanzione che sta facendo discutere. Il commercio in Italia è già in una crisi epocale e  imporre nuove regole e balzelli non sembra ad alcuni che vada nella direzione giusta.

E poi non è chiaro come in concreto si possa applicare questa sanzione, a meno che non si dia il caso di un pubblico ufficiale presente in negozio al momento del “fattaccio”. Un po’ improbabile.