Monete rare: attenti a questa 50 centesimi, può valere tanto!
Monete rare: attenti a questa 50 centesimi, può valere parecchio. Il valore nominale delle monete è un’indicazione che vale per le necessità della vita quotidiana: è il valore di scambio su cui ci basiamo per comprare la verdura dal fruttivendolo.
Monete rare: attenti a questa 50 centesimi, può valere tanto!
Il punto è che quel valore lì si può moltiplicare per molte volte in base a due fattori fondamentali: il passare del tempo e la rarità della moneta.
È chiaro infatti che una moneta di un euro coniata nel 2010, l’esempio è a caso, non avrà lo stesso valore di una moneta da 50 centesimi del 1811, e stavolta l’esempio non è casuale.
La seconda la potremo trovare giocoforza solo in un numero limitato di esemplari e quindi, per una legge elementare dell’economia, il suo valore sarà più alto di quello facciale.
In effetti quest’ultima moneta, la 50 centesimi 1811, compare sul sito My Numi con una quotazione attaccata di 249 euro, che non è malaccio.
Ma il valore delle monete può anche dipendere da altri fattori, oltre alla rarità. A volte è un errore di conio a far lievitare le quotazioni: è famoso il caso della 500 lire del 1957 con le bandiere che garrivano controvento.
In altri casi il valore della moneta può dipendere dalle circostanze storiche in cui fu coniata.
Tra le svariate monete che possono avare un valore per i collezionisti ovviamente ci sono anche le nostre vecchie lire. A condizione che siano state conservate con la massima cura, alcune vecchie monete sia del Regno che della Repubblica possono spuntare buone quotazioni.
Monete rare: la 50 centesimi di Napoleone
Per esempio la già ricordata moneta da 50 centesimi di lira del 1811 emessa dal napoleonico Regno d’Italia. Sul sito My Numi la quotazione è di 249 euro. Di sicuro non ti cambiano la vita, ma sono sempre meglio che niente.
