Ibuprofene e paracetamolo antinfiammatorio: cosa devi sapere
Il paracetamolo antinfiammatorio non è da confondere con l’ibuprofene, un principio attivo della famiglia dei fans, gli antinfiammatori non steroidei. L’ibuprofene è dotato di proprietà analgesica, antinfiammatoria e anti febbrile. I fans trovano impiego nel trattamento delle malattie infiammatorie che colpiscono articolazioni, legamenti, tendini, ossa e muscoli.
Ibuprofene e paracetamolo antinfiammatorio: cosa devi sapere
Tutti e due, paracetamolo e ibuprofene, sono farmaci da banco che non hanno bisogno di prescrizione medica, uno dei motivi per cui spesso se ne abusa. Sia il paracetamolo che l’ibuprofene sono indicati per lenire il dolore generico: mal di testa, dolori mestruali, dolori articolari.
La differenza principale tra i due è che mentre il paracetamolo attenua il dolore e abbassa la febbre, l’ibuprofene ha anche un effetto antinfiammatorio. Il paracetamolo si può usare a basso dosaggio anche in gravidanza, mentre l’ibuprofene è sconsigliato alle donne incinte per la sua capacità di inibire la sintesi delle prostaglandine nel neonato.
Quando prenderli?
Il paracetamolo è il medicinale più indicato quando ci sono febbre e/o dolori di intensità da lieve a moderata. L’indicazione dell’ibuprofene, invece, è per il trattamento di artrite, artrosi e spondilite anchilosante. Ne è sconsigliata la prescrizione ai pazienti con problemi di stomaco, insufficienza renale o epatica. L’ibuprofene va anche evitato quando il paziente prende medicine contro la pressione alta e/o degli anticoagulanti.
Italiani sempre più dipendenti dagli antidolorifici
Il Ministero della salute ha più volte espresso allarme riguardo all’abuso di antidolorifici e anche con riguardo alla confusione che troppo spesso si fa tra paracetamolo e ibuprofene.
Si stima che siano 350 mila gli italiani dipendenti dagli oppioidi. Già nel 2014, stando al Rapporto OsMed, si osservava un aumento nell’uso degli antidolorifici. Insomma, c’è il rischio che anche da noi si scateni un problema di dipendenza da ossicodone e farmaci analoghi, come già da tempo succede negli Stati Uniti, dove l’abuso di oppioidi è largamente diffuso, con migliaia di morti ogni anno.