Cosa fare se la Naspi scade. Ecco tutti gli scenari
La Naspi è la misura integrativa del reddito che permette di tirare avanti a quanti si trovino ad affrontare un periodo di disoccupazione. Che cosa bisogna fare, però, quando scade e ci si trova ancora in stato di disoccupazione? Vediamo.
Cosa fare se la Naspi scade. Ecco tutti gli scenari
Tutti coloro che si trovano in stato di disoccupazione e posseggono i requisiti previsti possono beneficiare della Naspi, l’indennità appositamente introdotta per garantire una minima entrata a chi si trova senza lavoro. La durata di questa misura è però limitata: non può infatti superare i 24 mesi. Ne consegue che mentre si percepisce questo minimo assegno di sopravvivenza è giocoforza cercare un altro lavoro.
Ecco alcuni consigli sul dopo Naspi
Ribadiamo ancora una volta che la durata massima della misura è prevista in due anni, ovvero la metà delle settimane contributive degli ultimi quattro anni di lavoro. Questo periodo è ovviamente più corto per quanti abbiano iniziato a lavorare da meno di quattro anni.
Ne consegue, a maggior ragione, che la ratio della durata limitata nel tempo della Naspi sta appunto nel indurre chi la percepisce a non cullarsi sugli allori e a darsi da fare per trovare lavoro.
Si può prendere il reddito di cittadinanza?
Ma potremmo chiederci: una volta scaduta la Naspi, è possibile avere il reddito di cittadinanza? Ora, sulla carta le due misure di sostegno del reddito sono compatibili, seguendo alla lettera i testi legislativi di riferimento, ma la difficoltà sta nel fatto che le due misure non sono cumulabili: non si possono riscuotere insieme, insomma. Una esclude l’altra.
Ciò perché essere beneficiari di una delle due misure può far innalzare il reddito e quindi causare l’esclusione del contribuente dall’altra.
Ma niente paura, una volta terminato il periodo di fruizione della Naspi, si può presentare domanda per il reddito di cittadinanza.