Verbali Autovelox: quali contravvenzioni presto spariranno

Verbali Autovelox: quali contravvenzioni presto spariranno

Verbali Autovelox: quali contravvenzioni presto spariranno

Nella sua essenza l’autovelox è, o dovrebbe essere, un deterrente contro la guida troppo disinvolta coi limiti di velocità. Se sai che ti possono multare, vai più piano: ragionamento elementare.

Verbali Autovelox: quali contravvenzioni presto spariranno

Verbali Autovelox: quali contravvenzioni presto spariranno

Eppure, siccome siamo in Italia, Paese nel quale, come si sa, le legge si applica ai nemici e si interpreta per gli amici, anche un principio così lapalissiano può essere oggetto di accesa controversia.

In particolare se si tratta degli autovelox. Per un verso per la loro collocazione, che dev’essere a norma di legge. Per un altro per il loro numero, che in alcune strade pare decisamente eccessivo.

Due fattispecie, come dicono i legulei, che possono aprire la strada a succose contestazioni, delle quali in Italia non c’è mai penuria.

Le recenti riforme del Codice della Strada, peraltro, hanno allargato la portata di alcune norme specifiche e ne hanno modificato altre, alimentando il mai sopito dibattito sul tema delle multe stradali.

In ballo pare esserci l’ennesima sanatoria, che potenzialmente può riguardare pure gli automobilisti colpiti dall’autovelox.

Per poter essere annullata, una multa deve essere stata applicata in determinate e inequivocabili circostanze. In primis occorre tener conto del posizionamento del dispositivo. Eppoi è fondamentale la taratura, che deve essere fatta una volta l’anno e con apposita certificazione.

Nel verbale di contravvenzione inoltre si deve indicare la data dell’ultima taratura, cosicché l’automobilista possa verificare se l’apparato era a norma oppure no al momento della multa. Altro requisito essenziale è l’omologazione, cioè la conformità agli standard ministeriali.

Autovelox: sanatoria in quali casi?

Nel caso in cui l’apparecchio non sia in regola in base a tutti e due i parametri, la multa fatta per suo mezzo si può mettere in discussione. Sarà l‘Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale del Ministero dei Lavori pubblici ad accertare il rispetto di quei parametri suddetti (omologazione e taratura).

Per quanto riguarda l’eventuale contestazione, se sono presenti incongruità relative a entrambi i suddetti “paletti“, l’interessato dovrà presentare debita istanza in carta legale al dicastero, con destinatario l’Ispettorato generale che monitora il rispetto della disciplina.

La missiva dovrà essere corredata da una relazione tecnica sull’oggetto della richiesta, oltre che da certificazioni rilasciate da enti autorizzati relativi alle prove alle quali il dispositivo è stato sottoposto in passato. Eccetera, eccetera (alla faccia della semplificazione amministrativa).

Insomma, non proprio una passeggiata. Ne vale la pena?