Continuiamo la nostra analisi dei BTp 2037 per capire, in questo momento in cui scriviamo, quale può essere una buona soluzione di investimento nel lungo termine. Vediamo oggi il caso di BTp 2037 e per farlo analizziamo, nello specifico il titolo con cedola 4% ISIN: IT0003934657 acquistato con una quotazione di 130 euro e ora in continua discesa di valore. La domanda che in molti possessori di questa cedola si fanno è: conviene venderlo per sostituirlo con un BTp Italia di aprile 2024 o maggio 2026? Scopriamolo insieme.
BTp 2037: la situazione
Di che Bond stiamo parlando
Per l’esame del caso prendiamo in analisi un bond acquistato nell’estate 2020 o nell’estate 2019 ovvero titoli che attualmente perdono circa il 10% rispetto alla data in cui sono stati acquistati.
Quest’anno arretrerà del 12% ovvero di 16 centesimi e quindi, chi lo ha in portafoglio teme di subire ulteriori perdite.
Analizziamo il titolo
Il BTp 2037 è ad una scadenza di 15 anni, un tempo non lungo ma nemmeno corto. In questo termine i BTp a questa scadenza sono arrivati a rendere il 2,75% fino a prima delle tensioni tra Roma e Bruxelles sul deficit.
Ad oggi, nel momento in cui scriviamo il BTp 2037 offre un 2,51% lordo pari al 2,2% netto ovvero livelli similari a quelli che si arriverà nei prossimi mesi. L’alternativa sarebbe quella di rimediare un -10% tondo e acquisire titoli di stato con rendimenti ancora più bassi.
BTp 2037 come strumento contro l’inflazione
In questo momento di inflazione i BTp sono un buon strumento per proteggersi contro l’inflazione. La scadenza 21 maggio 2026 e cedola reale 0,55% (ISIN: IT00055332835) offre al momento un rendimento del -0,86%, che si confronta con l’1,44% del bond con cedola fissa di pari durata. Diversamente la scadenza del 28 ottobre 2027 e cedola 0,65% (ISIN: IT0005388175) rende -0,51% contro l’1,79% dell’omologo ordinario. In altre parole, i due bond scontano tassi d’inflazione annui medi entro le rispettive scadenze entrambi del 2,3%.
Considerando i prezzi dell’investimento a 130 il BTp 2037 continua ad offrire una cedola netta effettiva intorno al 2,7%.