INPS: rimozione degli assegni a questi pensionati. Cosa sta accadendo

INPS: rimozione degli assegni a questi pensionati. Cosa sta accadendo

INPS: rimozione degli assegni a questi pensionati. Cosa sta accadendo

Il tema delle pensioni è sempre stato al centro dei pensieri del Governo sinora. Se questo esecutivo ritornerà in sesto dopo l’attuale crisi, si andrà a riprendere il lavoro inerente alla messa in campo iniziative vantaggiose per promuovere l’economia, volte al contrasto della crescente inflazione e della penuria di risorse economiche. Gli interventi previsti per il settore pensionistico al vaglio dell’esecutivo, potrebbero però avere risvolti inaspettati per molti pensionati. Andiamo a scoprire tutto nell’articolo di oggi.

INPS: rimozione degli assegni a questi pensionati. Cosa sta accadendo

INPS: rimozione degli assegni a questi pensionati. Cosa sta accadendo

Secondo i sindacati un passo importante sarebbe quello di aumentare gli stipendi e le pensioni, così da far fronte al conseguente aumento dei beni primari come luce, gas e benzina.

Lo Stato sino a prima della crisi stava pensando in maniera sempre più insistente al taglio del cuneo fiscale per lasciare più potere d’acquisto nelle tasche di pensionati e lavoratori. Il governo sarebbe intenzionato ad introdurre per i pensionati con reddito fino a 35.000 euro un bonus di €200 come incentivo.

Un altro obiettivo in cantiere è quello di revisionare la legge Fornero, per quanto riguarda la possibilità di pensione anticipata. Nonostante gli sforzi del Governo però, potrebbe esserci qualche spiacevole dimenticanza. Infatti i nati nel 1959 hanno potuto beneficiare della conosciuta quota 100, mentre i nati nel 1960 ne sono rimasti esclusi. Con l’introduzione del governo della quota 102, lo stesso potrebbe accadere per i nati nel 1959 che, rispetto ai nati nel 1958 dovranno aspettare altri tre anni prima di poter beneficiare dell’assegno pensionistico. Quindi potrebbe esserci una doppia penalizzazione, nonostante due riforme pensionistiche anticipatarie.

La quota 100 che ha favorito il conseguimento della pensione di molti che ormai non ci speravano più è purtroppo stata archiviata ben presto, nonostante stesse dando i suoi frutti favorendo l’uscita dal lavoro di personale ormai in età pensionistica e l’ingresso di molti giovani in attesa di un lavoro sicuro.

Ricordiamo che per usufruire di quota 100 bastavano 62 anni di età e 38 di contributi, mentre per la quota 102 la situazione è un po’ diversa. Infatti possono fare domanda di pensione i lavoratori che hanno 64 anni di età compiuti entro il 31 dicembre 2022 e 38 anni di contributi maturati sempre entro il 31 dicembre 2022.

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