Un pagamento a rate con questa infrazione può costare 3 anni di galera
Con questi chiari di luna pagare a rate è diventata davvero una pratica molto diffusa. Ora, il pagamento rateale esiste si può dire da tempo immemorabile, ma in passato veniva usato per acquisti importanti, come la macchina o una casa.
Oggi non più e sono sempre più frequenti i casi di persone che a rate comprano anche il telefonino. Il che, considerato che alcuni modelli costano quanto uno stipendio, non fa molta meraviglia.
Un pagamento a rate con questa infrazione può costare 3 anni di galera
Insomma, al giorno d’oggi si può comprare tutto a rate, ma occhio a non voler fare troppo i furbi.
Il punto è che, in genere, per poter accedere al pagamento rateale si deve dimostrare la propria solvibilità, cioè che si è in grado di pagare le rate, banalmente. Questo perché chi anticipa la somma pagando subito l’oggetto dei nostri desideri vuole essere sicuro di poter recuperare il conquibus.
Ora, il guaio (non frequente, vogliamo sperare) è che in certi casi alcuni furbacchioni (ma il termine è assai discutibile, in questi casi) “fotoshoppano” la busta paga o il 730 per far vedere che guadagnano abbastanza da poter pagare le rate: insomma ritoccano materialmente le cifre.
È chiaro che chi fa una cosa del genere, a parte essere un incosciente, commette anche un reato, ovvero una truffa. È un delitto per il quale si può andare in galera.
Così recita infatti l’articolo 640 del codice penale: “Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 51 a euro 1.032”
Considerato quanto sopra, la domanda sorge spontanea: ma ne vale la pena? E per un telefonino, poi?
D’accordo che il mondo è un posto folle, ma sporcarsi la fedina penale per l’ultimo modello di smartphone è decisamente da cretini.
Dopodiché è chiaro che ognuno si regola come crede e come può.