Fare il tabaccaio è un’attività che rende? Quanto si può guadagnare
L’erba del vicino è sempre più verde, ma sarà poi vero alla fin dei conti? Il mestiere del tabaccaio spesso è descritto come uno dei più redditizi che ci sia. Scusate la banalità del proverbio (che fa il paio con “L’erba del vicino…”), ma non è tutto oro quel che luccica.
Eppure la vox populi vuole che quello del tabaccaio sia un mestiere che rende bene. Ma è proprio vero? Vediamo.
Fare il tabaccaio è un’attività che rende? Quanto si può guadagnare
Intanto: quanto si spende per entrare nel giro? Il costo di una licenza non è certo una spesa alla portata di tutti, parliamo di cifre decisamente importanti, che comportano molti sacrifici soprattutto per quel che riguarda proprio il regime lavorativo. Nel senso che si vuole rientrare della spesa, non è che ci si possano permettere tante distrazioni. Insomma, l’attività sarà anche redditizia, ma è pure estremamente impegnativa.
E c’è da considerare, anche, che ottenere la licenza non solo è costoso, ma anche complicato ai limiti dell’impossibile. Si può rilevare da un gestore che cede la propria attività, ma come s’è detto il prezzo di cessione può rivelarsi proibitivo.
E poi ci sono i margini di guadagno. Vendita di sigarette, di valori bollati, diritti di ricevitoria per Lotto, Superenalotto e Gratta e vinci; tutto questo potrebbe far immaginare un’attività molto, ma molto redditizia: la verità, invece, è che in tutte queste situazioni i margini di guadagno sono abbastanza risicati e l’unico fattore che può davvero far aumentare gli introiti è un giro d’affari molto ampio.
Considerando soltanto le sigarette, in Italia, trattandosi di prodotti che ancora oggi sono sotto l’ala dei Monopoli di Stato, si parla di una percentuale fissa al 10%. Stiamo parlando dell’utile al netto delle imposte. Su ogni pacchetto di sigarette che costa ad esempio 5 euro il tabaccaio guadagnerà quindi 0,50 centesimi.
Stabilire in linea di massima quale possa essere il reddito medio, mensile e quindi annuale di un tabaccaio non è cosa semplice. Secondo l’Istat lo stipendio medio mensile di un tabaccaio si aggira sui 1300 euro. Come si vede, uno “stipendio” dignitoso ma non certo faraonico (anche se, rammentiamo, si parla di una media).
Particolarmente importante, poi, è il cosiddetto aggio. Si parla del ricavo lordo di una tabaccheria sulla vendita di prodotti del Monopolio di Stato. Ci vanno calcolate sopra tasse e spese di gestione. L’aggio stesso varia a seconda della tipologia di prodotti e servizi offerti. Parliamo del 10% per quel che riguarda i tabacchi e del 5 per i giochi. Come si vede, le possibilità di buoni guadagni hanno a che fare con giro d’affari più che con le percentuali secche.
Milletrecento euro al mese, si diceva, di media: ne vale la pena? Dovete deciderlo voi.