Bonus 200 euro: a quali lavoratori spetta questo interessante aiuto
Con l’introduzione del nuovo Decreto Lavoro verrà erogato un interessante aiuto economico a questa platea di lavoratori dipendenti. Ecco come funziona.
Il Bonus 200 euro è un aiuto economico entrato in vigore con la Festa dei Lavoratori: l’incremento in busta paga è diretta conseguenza del taglio del cuneo fiscale previsto dal Decreto Lavoro. Grazie al taglio al cuneo fiscale operato dall’Esecutivo Meloni, l’incremento in busta paga è pari a 200 euro.
Bonus 200 euro: a quali lavoratori spetta questo interessante aiuto
Il bonus 200 euro entrerà in vigore con la Festa dei Lavoratori: l’aumento in busta paga è conseguenza del taglio cuneo fiscale. Il cuneo fiscale rappresenta la differenza che intercorre tra il costo del lavoro per un imprenditore e la retribuzione netta che viene intascata dal lavoratore. Più la differenza è maggiore, più contributi e tasse devono essere versati.
Effettuare un taglio al cuneo fiscale implica ridurre questa differenza in modo tale da consentire al datore di lavoro di versare meno contributi previdenziali e avere una busta paga più “pesante”. In Italia il costo del lavoro è piuttosto esoso e le imprese faticano ad assumere nuove risorse umane in azienda. La pressione fiscale è davvero elevata. Per questo il Decreto Lavoro ha previsto lo stanziamento di nuove risorse finanziarie finalizzate a ridurre le tasse ed i contributi a carico dei datori di lavoro e dei lavoratori dipendenti.
Bonus 200 euro Decreto Lavoro: a chi spetta?
Con l’approvazione del Decreto Lavoro sarà erogato il bonus 200 euro. Lo sgravio contributi previdenziali ammonterà a due punti percentuali per chi non eccede i 2.692 euro e a 3 punti percentuali per gli stipendi inferiori a 1.923 euro. L’incremento medio che ne deriva è di circa sedici euro al mese che ammonta a circa 200 euro all’anno e poco più. Il bonus 200 euro entrerà in vigore a maggio.
Il Ministero del Tesoro Giorgetti garantirà ai lavoratori che l’incremento in busta paga sarà maggiore di quello previsto allo stato attuale. Non si tratterà di un intervento una tantum, ma l’Esecutivo Meloni punta a rendere la riforma strutturale e a mantenere il beneficio economico anche per gli anni successivi. La finalità è quella di arrivare ad uno sgravio contributivo del 5% per tutti i lavoratori. Lo sgravio è passato da 3 punti percentuali a 4 punti percentuali per le buste paga inferiori a 1.923 euro e da 2 punti percentuali a 3 punti percentuali per chi supera tale soglia, ma resta inferiore ai 2.692 euro.