Il prezzo dell’oro tra una settimana? Non ci crederete
In tempi di incertezza come quelli che stiamo attraversando, l’oro, inteso come minerale prezioso e bene rifugio, riacquista invariabilmente il proprio fascino per quanti vogliono mettere al sicuro i loro risparmi di fronte a situazioni di estrema volatilità.
Basti pensare che un tempo il valore della moneta circolante era legato alla quantità di oro detenuta dalle banche centrali: insomma, erano i lingotti a garantire la solvibilità degli Stati (per il dollaro, il sistema della parità aurea è durato fino al 1971).
Il fascino dell’oro è antichissimo. E si spiega: è un metallo molto raro, non arrugginisce, è bello da vedere, ci si realizzano gioielli e opere d’arte.
Per tutti questi motivi, il valore di un’oncia di questo prezioso metallo è sempre mediamente elevato e si alza ancora di più quando i tempi si fanno incerti e pericolosi. Di qui il richiamo dell’oro come bene rifugio attraverso il quale mettere al sicuro i risparmi.
Il prezzo dell’oro tra una settimana? Non ci credereteSvelato quanto varrà l’oro tra una settimana: da non credere!
Per tutti questi motivi il biondo metallo è sempre stato associato, storicamente, a status e ricchezza.
Fondamentale per le economie
Ancora oggi l’oro è indispensabile in campo economico ed è considerato una delle forme più diffuse di bene rifugio: insomma, un bene il cui valore si mantiene alto a dispetto dei molti fattori che potrebbero causarne il deprezzamento.
Ancora adesso tutti gli Stati degni di questo nome possiedono una riserva d’oro come risorsa di ultima istanza per far fronte a situazioni di assoluta emergenza. Le riserve sono per lo più sotto forma di lingotti. Questi nella maggior parte dei casi sono fatti di un metallo molto puro (in carati, 999/1000), mentre in gioielleria si adopera di solito una lega appena meno pura (tendenzialmente sui 18 carati, vale a dire 925/1000).
Prospettive
L’oro di rado subisce deprezzamenti di rilievo. Non è un caso che la quotazione dell’oro cresca in corrispondenza di picchi di instabilità economica globale.
Al momento è quotato 57.55 euro al grammo, anche se nella prima fase delle ostilità ucraine ha superato ampiamente i 58 euro: è una differenza che può apparire trascurabile, ma sui grandi numeri ha la sua importanza.
Se le cose continuano così, non è escluso che arrivi a superare i 59 euro al grammo.