Economia

Sicurezza dei risparmi: banca o Posta? Proviamo a rispondere

Sicurezza dei risparmi: banca o Posta? Proviamo a rispondere

Son tempi difficili e molti si stanno domandando qual è il modo migliore di custodire i propri risparmi per  mettersi al riparo (per quanto possibile) dagli incerti del futuro.

Esclusa l’opzione materasso o mattone, per i comuni mortali le alternative sono solo due. Ovvero: o in banca o alla Posta. Chi offre le maggiori garanzie? Vediamo un po’ più da vicino.

Sicurezza dei risparmi: banca o Posta? Proviamo a rispondere

Diciamo che la mossa migliore è partire dalla peggiore delle ipotesi. Che succederebbe ai nostri sudati risparmi se l’istituto che li detiene dovesse fallire? Nel caso della banca, subentrerebbe un sistema di garanzia depositi. La crisi totale, o bail in, è regolata in modo tale che i correntisti possano essere risarciti adeguatamente.

Il cosiddetto Bail-in, o salvataggio interno, è uno strumento eccezionale che serve a mettere al sicuro (almeno in parte) i risparmiatori da un possibile fallimento. Prevede che gli azionisti e, in casi particolarmente seri anche altri investitori in possesso di titoli emessi dalla banca, debbano contribuire coi propri fondi a risolvere la crisi della banca stessa, in caso la bancarotta possa minare la stabilità del settore bancario e finanziario.

Per le banche

Il capitale della banca in crisi viene ricostituito attraverso l’assorbimento delle perdite degli azionisti, che si suppone debbano sopportare una riduzione, anche totale, del valore dei propri titoli, oppure una conversione in azioni delle obbligazioni subordinate.

Se tale riduzione non fosse sufficiente, analogo trattamento potrebbe essere riservato alle obbligazioni non garantite.

Per la Posta

Per la Posta, invece, non c’è un meccanismo di bail-in. Lo Stato, in caso di fallimento di Poste Italiane, può attingere dalla Cassa Depositi e Prestiti o, in alternativa, ai cosiddetti Fondi di Garanzia Interni, ma questi non coprono neppure lontanamente i depositi di tutti i clienti.

Parrebbe, dunque, che le banche possano garantire una maggiore tutela ai correntisti, ma c’è sempre da considerare che siamo in Italia e che da noi (e non solo da noi) una scappatoia per salvare i pesci grossi a scapito dei pesciolini da poco si trova sempre.

Insomma, meglio stare in guardia, che non si sa mai.

Adriano

Lettore onnivoro e disordinato. Giornalista di cronaca locale e di tutto un po'. Scrivere è come una droga, ma almeno per quello non ti arrestano.

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