Aumento per le pensioni: quali categorie avranno più denaro

Aumento per le pensioni: quali categorie avranno più denaro

C’è ne siamo accorti tutti: questo inizio di 2022 è partito con aumenti di luce, gas e altri e beni primari che hanno confermato il periodo inflazionistico che tutti siamo vivendo.

Non solo notizie negative perchè, per fortuna, ad aumentare non solo solo le spese ma, per talune categorie, anche le entrate. Stiamo parlando delle pensioni che nel 2022 subiranno una rivalutazione consentendo ai diretti interessati di ricevere degli aumenti.

Aumento per le pensioni: quali categorie avranno più denaro

Ricordiamo anche che a marzo arriveranno anche gli aumenti, sia per i pensionati che per i lavoratori, legati al taglio delle trattenute Irpef. 

Cerchiamo di capire quali sono i pensionati che si vedranno aumentare la pensione.

Aumenti pensione nel 2022: ecco a chi spettano

Partiamo subito con il dire che gli aumenti sono riservati a due categorie speciali: lavoratori autonomi e coltivatori diretti. Sono loro infatti i beneficiari degli aumenti di pensione di ben 122,52 euro annuali. 

A che età andare in pensione

Se appartieni ad una di queste due categorie e ancora non percepisci la pensione devi sapere che, al momento in cui pubblichiamo questo articolo, per andare in pensione è necessario rispettare alcuni requisiti.

Requisiti per la pensione lavoratori autonomi:

  • 66 anni e 20 anni di contribuzione per la pensione di vecchiaia;
  • 63 anni e 20 anni di contribuzione;
  • 40 anni di contributi, a prescindere dall’età anagrafica, per la pensione anticipata;

Requisiti per la pensione coltivatori diretti:

  • 67 anni di età e 20 anni di contributi;

Pensione anticipata: come e quando

In merito alla volontà di andare in pensione anticipatamente sono diverse le proposte sul tavolo del governo che devono essere analizzate. Per adesso, per andare in pensione anticipata, è possibile sfruttare:

  • Quota 102;
  • Opzione Donna;
  • Ape Sociale;

Queste tre opzioni sono di carattere transitorio perchè la volontà del governo è quella di stabilire una legge specifica per chi vuole lasciare prima il posto di lavoro. Secondo le prime indiscrezioni la volontà è quella di attuare un sistema contribuivo che tenga conto dei soli contributi versati ovvero il sistema introdotto dalla legge Dini nel 1995 e implementato con la legge Fornero nel 2012.

 

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