Tossinfezioni provocate da caldo e alimentazione. A cosa stare attenti
Si stima che circa 3 tossinfezioni su 4 abbiano la loro origine in casa, nella maggioranza dei casi per via della preparazione troppo anticipata dei pasti, poi a causa della conservazione a temperatura ambiente dei cibi o per raffreddamento inadeguato. Vediamo quali sono i casi più comuni.
Si chiamano tossinfezioni le intossicazioni alimentari. Di solito non sono pericolose per la sopravvivenza del paziente, ma possono dare sintomi abbastanza spiacevoli, come nausea, diarrea, dolori addominali, febbre, mal di stomaco.
Vediamo quali sono le più comuni.
Tra i microrganismi patogeni più diffusi ci sono le salmonelle. Si possono trovare nelle uova, nelle carni crude, nel latte e suoi derivati, nelle cozze.
Il batterio è di norma presente nell’intestino dell’uomo e degli animali in concentrazioni non pericolose, ma può diventare pericoloso quando si ingerisce attraverso prodotti di origine animale e vegetali crudi.
Le salmonelle sono sempre presenti sulla superficie delle uova. Mai lavarle, però. Se si lavano, c’è il rischio di assottigliarne lo strato impermeabile più esterno (la cuticola), il che può rendere più facile ai batteri di raggiungere l’interno dell’uovo.
Meglio invece lavarsi sempre le mani dopo averle toccate e soprattutto non metterle a contatto con (o toccare) alimenti che si mangiano crudi.
I sintomi di una intossicazione da salmonella compaiono dalle 6 alle 72 ore dopo l’ingestione e di solito durano pochi giorni.
Bambini, anziani e soggetti immunodepressi sono maggiormente a rischio di tossinfezioni. È a rischio anche chi assume antiacidi. I sintomi sono nausea, vomito, crampi addominali, diarrea, febbre. In qualche caso ci può essere febbre tifoidea. In questo caso le complicazioni possono essere molto serie.
La listeria può essere presente nella carne bovina cruda, nelle salsicce, nella carne di pollo e nei formaggi. Ma uno dei mezzi più facili di contagio è la verdura.
Bisogna sempre verificare aspetto, colore e consistenza delle verdure, prima di consumarle. In particolare bisogna lavare accuratamente quelle crude prima di mangiarle, tagliarle o cuocerle (si dovrebbe lavare anche la frutta) e poi vanno asciugate con un panno pulito o un tovagliolo di carta
I sintomi della listeriosi sono simili a quelli dell’influenza.
Il rischio. È maggiore per chi ha il sistema immunitario debole. Nei casi più gravi si può arrivare a setticemia e meningite.
Pesce e vibrioni
Crostacei, molluschi e pesci sono l’ambiente ottimale per le tossinfezioni, in particolare per il vibrio parahaemolyticus, un microrganismo che vive e prospera nel mare.
La buona notizia è che per distruggerlo basta cuocere i cibi per pochi istanti a 100 gradi.
L’infezione da vibrio parahaemolyticus può causare diarrea, dolori addominali, nausea e febbre.
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