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Test su 7 purificatori d’aria domestici: i risultati de Il Salvagente

A oltre due anni dalla deflagrazione planetaria della pandemia, nonostante gli italiani stiano gradualmente recuperando un minimo di normalità, il virus – mutato, come è nella sua natura – continua a colpire.

La variante Omicron ne ha aumentato di molte volte la contagiosità. Insomma, il Covid è qui per restare.

Test su 7 purificatori d’aria domestici: i risultati de Il Salvagente

È anche per questo che da più parti si invoca l’installazione di filtri dell’aria negli uffici pubblici, nei cinema, nei teatri e soprattutto nelle scuole.

I produttori dei purificatori d’aria, non a caso, promettono di riuscire a debellare virus, batteri e altre particelle inquinanti, purificando l’aria che respiriamo.

Per farlo adoperano quasi tutti filtri Hepa (dall’inglese High efficiency particulate air filter), un particolare sistema di filtrazione a elevata efficienza.

Nel nostro Paese alcuni lo usano già. Per esempio Italo, che sulle sue carrozze ha per l’appunto installato filtri di questo tipo, mentre Trenitalia ha puntato invece su quelli al grafene, nei suoi Frecciarossa.

Ma come si diceva, rimangono ancora scoperte le scuole, anche perché, essendo pubbliche, la decisione di mettere i filtri non è semplice e immediata come in un’azienda privata (soprattutto tenendo conto della situazione a dir poco spaventosa del nostro debito nazionale, ormai asceso a livelli quasi surreali).

Il test del Salvagente

Visto che se ne invoca l’installazione, il Salvagente ha deciso di far testare in laboratorio 7 modelli diversi di purificatori d’aria, per vedere se e quanto funzionano.

La rivista ha scelto tra le marche più popolari, come Samsung, Dyson, Philips e Xiaomi. Sotto la lente degli esperti erano la capacità di filtrare particelle di dimensione comparabile a quella di virus e batteri e quella di assorbire i composti organici volatili (Cov) derivati dagli idrocarburi e pericolosi per la salute.

Diciamo subito che solo un modello su 7 è risultato mediocre, ma vediamo si scendere più nel dettaglio.

Come scegliere un purificatore d’aria

L’inquinamento tra le mura domestiche di solito è maggiore di quello esterno (da 5 a 10 volte in più), ma pochi tra noi sono consapevoli di ciò. In effetti, più gli ambienti sono chiusi, meno diluizione si ha degli inquinanti atmosferici.

Le sostanze e le fonti casalinghe che possono dare problemi possono essere molte: detergenti per la pulizia, fornelli domestici, le vernici, il parquet.

E sì, anche anche il computer e il televisore. La maggior parte contengono dei ritardanti di fiamma, dispersi nei polimeri che li compongono. Durante il funzionamento sono soggetti a variazioni di temperatura e così possono emettere ftalati e altri composti che possono impattare il sistema endocrino.

Ma la maggior parte degli inquinanti tossici spesso sono legati al particolato, cioè alle polveri.

Come scegliere i purificatori?

Tutti i sistemi che ci sono sul mercato hanno un filtro Hepa con efficienza superiore al 99,95%. Si tratta di un filtro meccanico che grazie a delle cariche elettrostatiche riesce ad abbattere particelle inferiori alla dimensione della maglia. Ma ci sono anche sistemi a lampada Uv: questi servano a sanificare contro germi, batteri e virus. Lo fanno distruggendone la struttura.