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Tasse su bfp e Btp: cosa può cambiare dal 2023

Tasse su bfp e Btp: cosa può cambiare dal 2023

I buoni fruttiferi postali (Bfp) sono ovviamente assoggettati a imposizione fiscale. Ovvero si pagano tasse allo Stato per il fatto di possederli e anche per gli interessi che garantiscono.

Tasse su bfp e Btp: cosa può cambiare dal 2023

La tassazione che grava sui buoni fruttiferi delle Poste è però agevolata, perché lo Stato equipara questi investimenti a strumenti come i Bot, i Cct o i Btp.

Imposte sui rendimenti dei buoni fruttiferi

La principale tassa sui bfp è la ritenuta alla fonte sugli interessi, conosciuta anche come imposta sulle rendite finanziarie.

Si tratta di una imposta che ammonta al 12,50 per cento. In buona sostanza a scadenza il sottoscrittore deve pagare allo Stato il 12,50 per cento degli interessi maturati sul Bfp. Ne consegue che l’interesse nominale è sempre lordo. Per fare un esempio, se l’interesse lordo annuo è dell’un per cento, al risparmiatore è corrisposto un netto dello 0,875 per cento.

Si tratta di un regime fiscale abbastanza  vantaggioso. Bisogna anche considerare che, al pari dei titoli di stato italiani e stranieri, l’aliquota decisa dal legislatore è rimasta invariata da quando è stata introdotta, nel 1997.

Per tutti gli altri strumenti finanziari l’imposta è del 26%, il che rende l’investimento in Bfp, assieme ai titoli di Stato, il più conveniente dal punto di vista fiscale.

Il capital gain

Quanto all’imposta sui guadagni di borsa, questa ammonta al 12,50 per cento della differenza fra il prezzo di acquisto e di vendita. in altri termini, l’imposta tocca solo le plusvalenze, cioè i guadagni, mentre non si paga nulla in caso di perdita.

Giusto per capire: se un Btp emesso a 98 dopo 5 anni è rimborsato o venduto a 100, la differenza (plusvalenza) di 2 punti è soggetta a imposta del 12,50 per cento.

Imposta di bollo sui buoni fruttiferi postali

Ma sui bfp grava anche un’altra imposta, ovvero l’imposta di bollo, che è pari al 2 per mille annuo del controvalore giacente sul dossier titoli, in sostanza una vera e propria patrimoniale periodica.

 

Adriano

Lettore onnivoro e disordinato. Giornalista di cronaca locale e di tutto un po'. Scrivere è come una droga, ma almeno per quello non ti arrestano.

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